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Cultura lunedì 10 luglio 2023 ore 18:42

Nuovo studio ripercorre il passato della rocca

Il progetto Miners nasce dall’esigenza di ripartire da dove i vari specialisti si erano fermati nello studio dell'area della Rocca di San Silvestro



CAMPIGLIA MARITTIMA — Dalla prima settimana di Luglio fino ai primi giorni di Agosto, un gruppo di ricercatori dell’Università di Siena, insieme a studenti di varie università italiane, sarà impegnato al Parco archeominerario di San Silvestro con il progetto Miners. Si tratta di un nuovo lavoro di ricerca bio e geo-archeologica che si svolge all’interno di un grande progetto internazionale che ha come obiettivo lo studio della salute pubblica in età moderna e vede coinvolte, oltre l’Università di Siena (il cui gruppo è coordinato dalla professoressa Giovanna Bianchi), la Monash University di Melbourne (capofila, prof. Guy Geltner), l’Australian Catholic University, la Delhi University (India) e la Leiden University (Olanda) che studieranno altre categorie di comunità.

Il progetto nasce dall’esigenza di ripartire da dove i vari specialisti si erano fermati decenni orsono, affinché nuove procedure di indagine possano meglio illuminare la storia del castello. Il focus del progetto è puntato sulla comunità che viveva all’interno di Rocca San Silvestro e ne esplora demografia e stile di vita, analizzando età di morte, traumi subiti, indicatori occupazionali, patologie sofferte, alimentazione e interazione col territorio e le sue risorse. Per raggiungere questi obiettivi è necessario tornare a studiare i resti scheletrici di uomini, donne e bambini, recuperati nelle passate indagini, che tra XIII e XIV secolo furono sepolti nel piccolo spazio antistante la chiesa interna al castello.

Per questo nel gruppo di ricerca dell’Università di Siena vi sono anche archeobotanici e studiosi della fauna antica. Lo studio dei macro resti vegetali e delle ossa animali consentirà di mettere a fuoco le strategie di allevamento e la produzione agraria, per ricostruire la dieta e la qualità alimentare della comunità che viveva a Rocca San Silvestro. La ricerca sullo sfruttamento degli habitat agro-forestali del passato permetterà di determinare l'evoluzione e i cambiamenti ecologici conseguenti alle attività antropiche. Archeologi e geochimici, tramite specifiche analisi con strumentazione portatile, analizzeranno il paesaggio minerario medievale per capire le dinamiche legate allo sfruttamento minerario e i possibili livelli di contaminazione dei suoli.

“Questo ulteriore e innovativo progetto di ricerca, che segue di pochi giorni la presentazione del progetto Mima Sites sulla scienza in miniera, ci conferma che i parchi della Val di Cornia, anche grazie anche alla realizzazione di apposite strutture per la ricerca e la formazione (come la stessa Villa Lanzi), continuano a rappresentare un laboratorio nel quale sperimentare l’integrazione tra discipline e saperi, università e territorio, mettendo in evidenza il rapporto strategico fra beni culturali/ambientali e sviluppo e confermando la validità del modello attuato”, ha commentato Silvia Guideri, direttrice scientifica Parchi Val di Cornia.

Per ascoltare direttamente dalla loro voce i risultati dei lavori in corso e osservare dal vivo i reperti studiati e le attività di laboratorio, la Parchi Val di Cornia ha organizzato tre incontri in programma il 20 e il 27 Luglio alle ore 18 e il 3 Agosto nella sede Villa Lanzi, alle ore 18,30 e 19.


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