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Attualità giovedì 07 maggio 2015 ore 16:47

Firmato l'Accordo di Programma al Mise

La firma che tutti attendevano è arrivata: adesso può partire la parte operativa del progetto di riconversione e reindustrializzazione di Piombino



PIOMBINO — La reindustrializzazione di Piombino entra nel vivo. L'Accordo di Programma per il Progetto di Riconversione e Riqualificazione Industriale (PRRI) dell'area di crisi industriale complessa di Piombino è stato firmato oggi al ministero dello Sviluppo economico.

La firma consente di dare il via alla parte operativa, ovvero al Progetto di riconversione e riqualificazione industriale dell'area di Piombino (Prri), dopo il riconoscimento di area di crisi complessa. 

A sottoscrivere l'accordo sono stati Regione Toscana, con l'assessore alle attività produttive credito e lavoro, Comune di Piombino, Provincia di Livorno, Autorità portuale di Piombino, i ministeri dello Sviluppo economico, del Lavoro, delle Infrastrutture e Trasporti, dell'Ambiente ed Invitalia (Agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa). L'accordo consente anche di dare il via all'avviso (tecnicamente pre call) che sarà pubblicato a cura di Invitalia, rivolto alle aziende che vogliono insediarsi nell'area.

Il PRRI. Obiettivo del Prri è quello di costruire le condizioni favorevoli all'insediamento di nuove attività in grado di creare nuova occupazione, non soltanto nell'area portuale ma anche in altre zone, che potranno essere destinate a nuovi insediamenti industriali. Si tratta di una sorta di piattaforma condivisa per la siderurgia toscana, che trova il suo punto di partenza nell'accordo di programma sottoscritto nell'aprile 2014 presso il Ministero dello sviluppo e che, nel complesso, prevede 240 milioni di investimento di Regione e Governo. L'accordo firmato oggi definisce i molteplici aspetti (ambientali, infrastrutturali e energetici, urbanistici) e le risorse previste per interventi e incentivi per la reindustrializzazione e la riconversione produttiva dell'area portuale e del polo siderurgico.

Le risorse. Si tratta di oltre 50 milioni di risorse, di cui 33 di incentivi regionali, cui si aggiungono altri 20 milioni di competenza del ministero dello sviluppo economico. L'accordo recepisce il complesso degli interventi, molti dei quali già messi in campo.

Interventi già partiti. Una a delibera approvata dalla giunta ha definito le aree di crisi (oltre a Piombino, anche Livorno e Massa Carrara) e stabilito formalmente che in tutti i bandi per interventi o aiuti a sostegno del tessuto produttivo regionale, siano inserite corsie preferenziali per le imprese insediate in questi territori. 

Secondo le caratteristiche dell'intervento o dell'aiuto, questa corsia preferenziale può concretizzarsi in una riserva di risorse, o nell'attribuzione di un punteggio aggiuntivo. La previsione era già inserita in alcuni dei bandi usciti nei mesi scorsi. Ora lo sarà automaticamente in tutti e non solo nel settore manifatturiero. 

Nella finanziaria regionale sono inoltre previsti abbattimenti Irap. Per l'occupazione, è stato stanziato mezzo milione per ciascuna delle tre aree di crisi, per interventi a favore delle imprese che assumono o stabilizzano lavoratori, disoccupati, laureati, donne ecc. 

Ancora, le tre aree avranno la priorità nei bandi, di prossima pubblicazione, per i Lavori di pubblica utilità, per i quali è stato destinato complessivamente 1 milione. Premialità specifiche e una riserva finanziaria di 200 mila euro sono state previste, nell'ambito della formazione continua, per la riqualificazione dei lavoratori di aziende insediate in aree di crisi. Informazione Nei prossimi giorni Regione Toscana e Invitalia avvieranno una campagna di informazione sul territorio per illustrare le opportunità alle imprese interessate.


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