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Attualità domenica 21 luglio 2024 ore 07:00

Orfani del Bar Elba

Il Bar Elba
Foto di: Riccardo Marchionni

Gordiano Lupi nel suo blog #TuttoPiombino saluta a suo modo uno dei simboli perduti della città



. — Una porta si chiude, mentre proseguono sogni di turismo e cadono altiforni. È la porta del Bar Elba di Sauro Tani, per anni una sosta di ristoro in un angolo di mondo dove in tempi nefasti trucidarono il povero Lando Landini. 

Raccontava mia nonna di aver perso il lavoro in Magona per aver partecipato al funerale di Lando, un ragazzo che conosceva bene, massacrato di botte dai fascisti.

Ma restiamo al Bar Elba, che non chiude in modo definitivo, al suo posto sbarcherà una multinazionale del sushi, una catena orientale che vende a prezzi modici riso e pesce crudo, una cosa che va di gran moda.

Piombino perde un altro brandello d’identità, non più risotto allo Scoglietto - dal nome del ristorante - o penne all’elbana, ma piatti dai nomi esotici, venduti a prezzo fisso o alla carta. 

Sauro Tani ha 92 anni, è il più anziano barista della provincia, non ce la fa più a mandare avanti la baracca, soprattutto adesso che è rimasto solo con la figlia Lorella, la cuoca del ristorante.

Nel Marzo 2023, gli eventi nefasti della vita portano via, in soli venti giorni, la moglie di Sauro e il compagno di Lorella (organizzatore del ristorante), così la serranda si abbassa.

Sauro si preoccupa che non sparisca la storica insegna al neon che raffigura l’Isola d’Elba e fa inserire nel contratto di vendita una clausola di salvaguardia, lui che ama le tradizioni non può rinunciare a un simbolo importante per la sua vita.

Facciamo un po’ di storia del Bar Elba, che si trova in fondo a via Pisacane, alle porte di via Portovecchio, dal 1944, fondato da Argante, fratello maggiore di Sauro. Argante in tempi successivi guida la Cooperativa Edile Piombinese dopo gli anni della grande crisi in Magona (1953), lui che era arrivato in continente, in fuga dalla persecuzione tedesca, grazie alla barca di un pescatore.

Argante ha una vita avventurosa, dieci anni più vecchio di Sauro, prima si rifugia sul Colle Reciso, in attesa che finisca la guerra, mentre il fratello gli porta da mangiare, poi ripara nella più sicura Piombino, dove si sposa e mette su famiglia.

Il Bar Elba nasce sulle ceneri del ristorante Da Teresina - rilevato da Argante - ed è così che arriva in continente anche il fratello Sauro per gestire l’attività commerciale. Sauro diventa l’anima del Bar Elba quando Argante si dedica anima e corpo a fare il sindacalista edile e rappresenta la cooperativa di lavoratori, così la sua idea di azienda prende corpo, trasformando una semplice mescita di vino - stile bar de Il ferroviere di Pietro Germi - in uno spazio moderno e funzionale. 

Il Bar Elba diventa il posto preferito per le colazioni di operai e impiegati dello stabilimento, ma è anche la sosta ideale per camionisti di passaggio e turisti in attesa d’imbarco

Non solo, è il locale dove puoi trovare ogni tipo di prodotto isolano, dalla Grappa dell’Elba alla Schiaccia Briaca di Rio Marina.

Primo bar - insieme al Nazionale - a stare aperto dopo la mezzanotte per assicurare un servizio alle tante auto dirette al porto nel periodo estivo, con una provvista di paste e cornetti servite con caffè e cappuccino a ogni ora della notte. 

Negli anni Novanta, dopo l’acquisto del fondo adiacente ai locali, arriva Lo Scoglietto, il ristorante self-service annesso al bar, tenuto in vita per molti anni con buoni risultati. Negli anni Ottanta il Bar Elba di Sauro Tani faceva pubblicità su Rete Toscana Sud, quando Piombino aveva un canale televisivo collegato a Tele Elba di Marinari e Paolo Chillè, gestito da Massimo Gherardi in continente. 

Io me lo ricordo bene, andavo da lui per girare gli spot da mettere in onda ed erano cose sempre ben fatte, video moderni e accattivanti. Radio Piombino Centrale e Radio Costa Etrusca inventavano giochi a premi dove mettevano in palio la Grappa dell’Elba ed era Sauro a importarla sul continente, offrendola per promuovere il locale.

Sauro aveva inventato un punto di ristoro, un angolo tranquillo dove parlare in pace, bere un aperitivo, immaginare le acque cristalline di un’isola non troppo lontana.

Noi che viviamo da sempre con l’Elba negli occhi, adesso siamo orfani del Bar Elba.

Quanta tristezza per un nuovo piatto di sushi sulle nostre tavole al posto dei muscoli (non cozze, badate bene!) al limone...

Gordiano Lupi
© Riproduzione riservata


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