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Lavoro lunedì 14 ottobre 2024 ore 17:13

Acciaierie, "mobilitazione subito"

Foto di repertorio

Il Coordinamento Articolo 1 Camping Cig invita lavoratori e cittadini a mobilitarsi per il futuro del polo siderurgico



PIOMBINO — "Proviamo a ricordare i fatti. Nell’anno 2014 il Camping CIG denunciava che Kaled non era affidabile ed in Comune il Sindaco di allora si faceva fotografare con Kaled mentre stendevano sul tavolo i disegni di futuri impianti che sarebbero rimasti solo nella carta. Kaled ben presto si rilevò un truffatore. Denunciavamo che gli Accordi di programma fatti con Rebrab non avrebbero garantito sviluppo ed occupazione perché mancava un reale piano industriale e contemporaneamente alcuni sindacalisti prospettavano di dare lavoro anche alle mogli degli operai perché insieme all'acciaio sarebbe nata una fabbrica che confezionava pomodori e succhi di frutta! Giornalisti, Istituzioni e politici acclamavano Rebrab come l'uomo dell'anno che avrebbe trasformato Piombino nella Stella del Mediterraneo".

Il Coordinamento di Articolo 1 Camping Cig interviene sul futuro del polo siderurgico piombinese.

"Possibile che solo noi ci rendessimo conto della fregatura che stavamo prendendo? - prosegue Camping Cig -  Nel 2018 denunciavamo per l'ennesima volta che ugualmente con Jindal avevamo sbagliato a firmare Accordi di Programma senza pretendere prima il piano industriale ed un accordo con nessun vincolo che lo obbligasse a portare avanti quanto promesso a parole. Perché sindacalisti, giornalisti e partiti politici non ci hanno mai ascoltato pure la realtà era talmente evidente? Forse perché dall'analisi del reale avrebbero dovuto ammettere a se stessi che nessuna multinazionale che si era affacciata a Piombino aveva la possibilità e la volontà di rilanciare lo stabilimento. Forse perché la realtà contraddiceva la loro ideologia? Forse perché accettare la cruda realtà, da noi denunciata ed evidente, aveva una conseguenza: mobilitazione e lotta! Ma mobilitazioni e lotte sono ormai azioni che molti partiti e sindacati ritengono inutili, meglio contrattare perché in fondo è solo alle multinazionali che comunque possiamo affidarci!"

"Vittima di questa ideologia iperliberista condivisa dalla destra e da larga parte della cosiddetta sinistra l'Italia sta perdendo l'intero settore industriale! - aggiunge Camping Cig - Come noi sono inascoltate le minoranze sindacali presenti all'interno della CGIL ed altri sindacati come USB sono isolati. Così a Piombino si sono persi tutti i lavoratori dell'indotto delle acciaierie, lo stabilimento è ad un passo dalla chiusura, gli impianti sono in condizioni penose, presto ci sarà la fine della cassa integrazione e molti lavoratori scompariranno nel silenzio come successo con i più di mille dell'indotto. Da anni diciamo che Jindal è inaffidabile, va mandato via e che l'unica soluzione è che lo Stato si riprenda tutte le acciaierie per stendere un progetto industriale concordato con lavoratori e cittadini e poi su tale piano trovare eventuali privati come soci".

"Ma deve essere comunque lo Stato a garantire la guida di quello che è uno stabilimento fondamentale anche per la vita di molte altre industrie e settori come quello delle Ferrovie Statali. - prosegue Camping Cig - Dovevamo e dobbiamo mandare via Jindal perché non ha rispettato nessuna delle sue promesse, deve prendere in mano le redini dello stabilimento lo Stato perché sarà lo Stato a dover mettere la maggior parte del capitale in modo diretto ed indiretto necessario al suo rilancio. Quale privato darebbe il proprio fondamentale sostegno economico ad una impresa ed anzi in vari modi ne permetterebbe il rilancio e contemporaneamente non pretenderebbe di essere lui a dirigere ed a garantire che i soldi siano bene impiegati? Invece si continua come sempre, lo Stato deve limitarsi a fare da bancomat alla multinazionale di turno! Di nuovo inascoltati, malgrado la realtà ci ha dato più volte ragione, continuano a cestinare quanto sostiene il Camping Cig! Sempre in cerca di un nuovo salvatore della patria si accoglie qualsiasi progetto e multinazionale". 

"Siamo arrivati all'assurdo di accettare che JSW non rispetti nessuno degli accordi firmati con i sindacati: rappresentanti di partiti di destra e di parte della sinistra presenti nelle istituzioni firmano accordi segreti dove si concede a JSW di portare a circa 400 i lavoratori impiegati, di continuare a non presentare un piano industriale, di non fare investimenti sugli impianti e di chiuderne la maggior parte, in cambio si chiede una sola cosa: che ceda a Metinvest i terreni dove dovrebbe sorgere una nuova acciaieria con forni elettrici e lavorazione di piani. - continua Camping Cig - Siamo arrivati all'assurdo che si prospetta come un passo importante la cessione di tali terreni per l'uscita dalla crisi che sta invece precipitando velocemente".

"Sottolineiamo che stiamo dando a Metinvest importanti e preziosi terreni industriali senza avere nessuna certezza su cosa vi farà a meno di ritenere, come fatto con Mordashov, Rebrab e Jindal, che due foto ed una relazione siano un piano industriale! Rammentiamo inoltre che Metinvest non ha affatto ancora abbandonato l'idea di acquisire Taranto. No lo Stato deve cacciare JSW come fatto a Taranto con Acelor, lo Stato confrontandosi con cittadini e lavoratori stenda un piano industriale capace di tutelare gli interessi dell'Italia e della sua industria, da questa posizione di forza con lo stabilimento in mano vada a confrontarsi con le multinazionali, come Metinvest, che intendono venire a Piombino".

"Sappiamo che le lotte per ottenere tutto questo sembrano impossibili. Sappiamo che per molti lo Stato che rappresenta gli interessi collettivi non deve entrare in tali questioni e che alle industrie deve essere lasciata la mano libera e del resto molti sindacalisti e politici pensano che persino settori come la sanità deve essere in mano ai privati. Ed allora vi chiediamo seguendo la vostra ideologia quali risultati abbiamo ottenuto? Lavoratori riprendiamo nelle nostre mani il nostro destino, ricominciamo a lottare per idee ed un mondo dove il lavoro è un diritto così come sancito dalla Costituzione! Infine vogliamo tornare a produrre acciaio per rotaie, trattori, aratri, automobili ed elettrodomestici e non per le armi! Vogliamo tornare a produrre acciaio ma nel rispetto dell'ambiente, dei cittadini e dei lavoratori: non tornare a tempi dove i filtri venivano esclusi e le fumate rosse nella notte illuminavano Piombino od ai morti che mensilmente segnavano la fabbrica condotta da Lucchini!Le lotte fanno paura e il Governo Meloni cerca di fermare lavoratori e cittadini con il DDL 1660 ma noi come gli operai della GKN o quelli del sindacato Sudd Cobas picchiati e minacciati durante un picchetto non abbiamo alternative dobbiamo lottare per ottenere i nostri diritti non facendoci intimidire ne dal governo ne dai padroni come sta succedendo a Nogaro dove il TAR Friuli Venezia Giulia ha dato ragione a Danieli e dice alla Regione di consegnarli i nomi dei cittadini firmatari della petizione che contestava il progetto di fabbrica presentato da Metinvest-Danieli. Le lotte operaie a Piombino per mantenere l'occupazione ed una fabbrica che non incida negativamente sul territorio e sulla salute di tutti se unite insieme a quelle della città come proposto decine di volte dal Camping CIG, contro il rigassificatore, contro una discarica che accoglie rifiuti da fuori e non al servizio della bonifica del SIN, per ritornare ad avere un Ospedale a Piombino e non a mezzo con Cecina, tutte queste lotte unite a quelle della fabbrica avrebbero avuto per operai e cittadini un altro esito! L'incapacità di capire questa necessità è stato un altro errore fatto nel nostro territorio sia da chi guida CGIL-CISL-UIL che dai Comitati dei cittadini! L’unica strada è quella della mobilitazione subito, fabbrica e città insieme", conclude Camping Cig.


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