Lavoro giovedì 13 giugno 2024 ore 09:00
Acciaio, sindacati contro silenzio della politica

Fiom e Uilm chiedono aggiornamenti rispetto agli Accordi di Programma e incalzano i candidati a sindaco per le bonifiche
PIOMBINO — "Tra elezioni comunali ed europee siamo arrivati, nel silenzio generale rotto solo dagli allarmi del sindacato e dal boato procurato dall'abbattimento dello storico altoforno, alla scadenza dei 120 giorni previsti dalla firma del Memorandum alla firma dei nuovi Accordi di Programma per la vertenza Jsw di Piombino". A segnalarlo sono i sindacati Fiom e Uilm che hanno anche ricordato come il ministro Urso il 7 Marzo a Piombino aveva parlato di 3 o 4mesi per i due Accordi di Programma.
"Non si è tenuto nessun tavolo che abbia visto coinvolto il sindacato. Nonostante gli allarmi e le richieste di convocazione urgente al MiMit delle Segreterie Nazionali, il tempo scorre senza che nulla si sia concretizzato. - hanno aggiunto i sindacati - Dalla proroga di Gennaio scorso sono già stati utilizzati 6 mesi di Cassa in Deroga per lo stabilimento Jsw e tra poco si dovrà iniziare a richiedere un'ulteriore proroga per i 1.336 lavoratori coinvolti, visto lo stallo in cui si trova la vertenza. A fine Settembre scadrà la Cassa integrazione per i 118 lavoratori della Piombino Logistics e servirà un nuovo rinnovo, così come servirà ad Ottobre rinnovare i contratti di solidarietà per i 52 lavoratori della Gsi, se si vuole evitare drammi sociali".
Questo sul fronte del personale, "nel frattempo - hanno proseguito Fiom e Uilm - gli impianti del Tve e Tmp sono fermi, nessuno in Jsw si sta attivando per cercare ordini e contestualmente tali impianti sono in stand by in attesa di capire se e quando verrà Metinvest a realizzare il proprio progetto e in tal caso chi dovrà smantellarli. Intanto non ci risulta che nessuno stia lavorando ad un piano di smantellamento che indichi tempistiche, modalità e permessi necessari, tutte cose che faranno slittare ulteriormente i tempi. Il vicepresidente Jsw ci dice che Jsw è pronta, ma non si capisce a fare cosa, visto che non è ancora chiaro dove vogliono posizionare il forno elettrico, quali aree intendono liberare e che tipo di investimento vogliono fare su un impianto rotaie sempre più in difficoltà a sostenere gli attuali ritmi di laminazione. Nessuna certezza nemmeno sul famoso una tantum che Carrai si era impegnato a distribuire, anche tramite sue dichiarazioni sulla stampa, a tutti i lavoratori con la firma del Memorandum nello scorso mese di Maggio".
Insomma, ad oggi nessuna certezza.
"Non è più tollerabile il silenzio del Governo, imbarazzante almeno quanto quello della Regione Toscana e dell'Amministrazione Comunale a cui sembra interessi veramente poco del futuro di oltre 1.500 famiglie. - hanno commentato - In questo silenzio fanno molto rumore le parole del Presidente di Federacciai che si preoccupa più degli interessi di bottega che non degli interessi della Siderurgia Nazionale fatta da gruppi che producono acciaio, ma anche di tantissime realtà che fanno fatica a reperire semi-prodotto, visto che l'Italia è un importatore netto di oltre 6 milioni di coils. Non si può più restare in attesa di non si sa nemmeno cosa".
Ai candidati a sindaco di Piombino, Fiom e Uilm hanno indicato un progetto e della necessità di creare per Piombino una società di scopo che si occupi davvero di realizzare le bonifiche senza elargire risorse ai privati, di liberare e restituire una parte delle aree alla città ed una parte ad altre attività industriali, di gestire le aree in comune con un piano di infrastrutture pubbliche per il rilancio del Territorio, di governare le aree pubbliche come le banchine per evitare che vengano tenute in ostaggio da privati inaffidabili, di formare e riqualificare tutti i lavoratori che potranno essere occupati non solo nei progetti Jsw e Metinvest-Danieli ma anche in tutte le altre attività che si dovranno realizzare.
"A breve il Comune di Piombino avrà un sindaco regolarmente eletto e ci auspichiamo di averlo al nostro fianco in queste rivendicazioni, chiedendogli fin da adesso, se non lo fa il Governo, di mettere al tavolo i due imprenditori con le parti sociali per capire realmente chi sta risolvendo i problemi e chi invece ne sta creando dilatando i tempi", hanno concluso i sindacati pronti alla mobilitazione.
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