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Lavoro mercoledì 22 maggio 2024 ore 16:30

Acciaio, “di concreto non abbiamo ancora niente”

L’Unione sindacale di base, superati i 120 giorni dalla firma sui memorandum, chiede un vero cambio di passo per il futuro delle acciaierie



PIOMBINO — “Mentre a Piombino impazza la campagna elettorale per il rinnovo del consiglio comunale e del sindaco, sono già passati 120 giorni dalla firma di Jsw e Metivenst sul memorandum ma di concreto non abbiamo ancora niente”.

A evidenziarlo è l’Unione sindacale di base che ha sottolineato come le organizzazioni sindacali, dopo l’incontro con il ministro Urso all’Autorità Portuale, “non sono state ancora convocate per discutere del piano industriale e quindi del piano occupazionale tanto meno delle ripercussioni che avrà sull’intera città di Piombino e sulle ripercussioni ambientali”.

“In questi giorni è stata effettuata la demolizione del Afo4, - hanno proseguito - come Usb abbiamo sempre sostenuto che la fine della fabbrica è iniziata nel 2014 con la chiusura dell’Alto Forno e soprattutto con la firma da parte di Fim Fiom e Uilm di un accordo che non aveva niente di concreto e soprattutto non parlava in modo chiaro del futuro dello stabilimento; un accordo sostenuto anche da una certa parte politica che si riempì la bocca di promesse sulla ripartenza dello stabilimento che si sono dimostrate solo fumo negli occhi dei lavoratori e dell’intera cittadinanza, un accordo che ha solo garantito imprenditori senza scrupoli e senza scelte industriali precise. La nostra organizzazione sindacale, ribadisce come sia necessario e fondamentale essere messi a conoscenza di questo piano industriale, prima di incensarlo, ribadendo che serve entrare nel merito degli accordi di programma per comprendere come sarà gestita l'occupazione, anche nella fase di transizione, e come saranno date risposte alla città di Piombino sulle bonifiche e sulla soluzione dell'annoso tema ambientale. Non dimentichiamo inoltre che uno dei soggetti coinvolti si chiama Jsw Steel, che è lo stesso che dal 2018 ha disatteso ogni tipo di accordo”.

L’Unione sindacale di base ha inoltre evidenziato la necessità di riunire la commissione elettorale per ufficializzare una data utile per le prossime elezioni dei rappresentanti sindacali.

“In tutta la Val di Cornia il mondo del lavoro è in forte declino, lo vediamo chiaramente, con il caporalato nell'agricoltura, una situazione instabile e precaria in Liberty Magona e una sanità locale allo sfascio”, ha concluso l’Usb sollecitando a questo punto dei fatti concreti.

Intanto i sindacati nazionali Fim, Fiom e Uilm hanno firmato una richiesta ufficiale di incontro al Ministero delle imprese e del made in Italy.


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