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Attualità venerdì 30 giugno 2017 ore 20:00

Aferpi, l'addendum detta i tempi del rilancio

Massimo Giuliani e Stefano Ferrini

Un "percorso molto stringente" per sindaco Massimo Giuliani e assessore Stefano Ferrini che fissa gli step per acciaio e smantellamenti



PIOMBINO — “L'addendum ha il pregio di tracciare un percorso molto stringente che prevede come Rebrab debba presentare, entro il 31 ottobre 2017, un piano industriale con un partner industriale per la parte siderurgica oppure presenti un piano corredato da fonti di finanziamento certe”. Così il sindaco Massimo Giuliani e l'assessore Stefano Ferrini hanno commentato l'incontro al Ministero dello Sviluppo economico alla presenza del ministro Carlo Calenda e la vice ministra Teresa Bellanova, il responsabile dell'ufficio vertenze del Mise Giampietro Castano, il commissario straordinario Piero Nardi, il presidente della regione toscana Enrico Rossi e il suo consigliere per il Lavoro Gianfranco Simoncini e le rappresentanze sindacali nazionali e territoriali.

Con il nuovo piano d'azione presentato dal ministero si fissa la ripresa dell'attività di laminazione ad agosto 2017 per le rotaie e ad ottobre per barre e vergella. E non solo. Si fissa un piano di liberazione delle aree, ossia smantellamenti di impianti piccoli con fine lavori a settembre 2017 e l'assegnazione degli ordini entro ottobre 2017 per lo smantellamento di grandi impianti, con fine lavori ad ottobre 2019. 

L'occhio del Mise sarà vigile; è fissata una verifica ad ottobre 2017 sull'emissione degli ordini e successivamente ogni sei mesi a partire da gennaio 2018. Per la parte logistica e agroalimentare l'azienda dovrà impegnarsi a presentare le relative proposte operative entro sei mesi dalla approvazione del piano siderurgico. In caso di violazione di quanto stabilito nell'addendum Aferpi sarà considerata gravemente inadempiente, con la conseguente risoluzione del contratto.

Sul fronte delle retribuzioni, viene confermato quanto già emerso durante il comitato esecutivo per l'attuazione dell'Accordo di programma dello scorso 28 giugno: viene quindi assicurata ai lavoratori la stessa retribuzione (con i relativi trattamenti accessori previsti dal contratto) garantita dai vecchi contratti di solidarietà fino alla fine del 2018.

“Si tratta di un percorso che mette in sicurezza i lavoratori e che, al contempo, permette all'azienda, se ne avrà naturalmente le capacità come anche noi auspichiamo, di dimostrare la concreta attuazione del piano industriale. Sebbene non sia ancora una soluzione definitiva alla vicenda – hanno aggiunto – è stato definito un quadro chiaro del percorso da intraprendere. In questo percorso il ministro Calenda e il vice ministro Bellanova si sono impegnati a seguire l'evolversi del piano step by step. E noi faremo lo stesso”.

Infine, durante l'incontro la Regione e il Comune hanno posto di nuovo l'attenzione sui circa 30 milioni disponibili per politiche attive del lavoro, non essendo stati spesi dalla Regione negli anni 2015 e 2016 e adesso rientrati nella disponibilità dell'Inps (leggi l'articolo correlato).


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