Lavoro martedì 26 settembre 2017 ore 14:45
"Ostaggi di un imprenditore inadempiente"
Che si trovi una soluzione in bonis o che salti l'accolto con Cevital, per la Fiom serve un progetto già pronto per non perdere altro tempo
PIOMBINO — Mancano 35 giorni alla deadline per Aferpi e i sindacati Fiomnon hanno alcuna intenzione di rimanere a guardare lo scorrere del tempo. "Il tempo non è una variabile indipendente. - così ha esordito la Fiom-Cgil in un comunicato - La Fiom non è disponibile ad aspettare il 31 ottobre attendendo lo scorrere del tempo, ostaggi di un imprenditore inadempiente che cerca di monetizzare al massimo l'uscita da questo territorio".
Proprio per questo motivo il sindacato auspica che "si trovi una soluzione in bonis attraverso un accordo commerciale fra Cevital e i soggetti industriali che si sono interessati formalmente e hanno avviato più o meno concretamente con la proprietà algerina una trattativa commerciale".
Dall'incontro al Ministero dello Sviluppo economico era emerso che non solo Jindal fosse interessato al polo siderurgico di Piombino; le aziende interessate infatti sarebbero diverse. Tutto però dipenderà dalla trattava e dall'accordo raggiunto fermo restando che chiunque arrivi in fabbrica debba garantire la ripartenza dei tre treni di laminazione con la conseguente continuità produttiva dal primo novembre.
"Non solo, - hanno aggiunto - se lo scenario in bonis non dovesse succedere e quindi il percorso diventa quello della rescissione contrattuale, da subito chiediamo che il Governo sia coerente con gli impegni che si è assunto, e dal primo novembre, avvii la nuova procedura di amministrazione straordinaria e metta in condizione il nuovo Commissario Straordinario, attraverso la disponibilità di un finanziamento pubblico di far ripartire i treni di laminazione consolidando la continuità produttiva".
"Le mancate risposte in tempi brevi ci obbligano a dover alzare il livello di discussione anche attraverso mobilitazioni se necessario. - hanno concluso - Non siamo disponibili a usare 2 pesi 2 misure, una con l'imprenditore inadempiente e l'altra con un Governo che lo diventerebbe se non mette in condizione lo stabilimento di poter ripartire un minuto dopo".
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