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Politica martedì 18 giugno 2024 ore 17:47

Anselmi a ruota libera, "fake news su di me"

Gianni Anselmi

Il candidato a sindaco della coalizione di centrosinistra Gianni Anselmi ha detto la sua in merito ai temi sollevati in campagna elettorale



PIOMBINO — Dal candidato a sindaco della coalizione di centrosinistra Gianni Anselmi, una serie di repliche a dichiarazioni e commenti diffusi durante la campagna elettorale. Intervento che pubblichiamo integralmente.

"E’ stata una campagna elettorale a tratti incomprensibile. Il sindaco uscente e le sue liste, invece di proporre soluzioni ai problemi della città e tentare di corrispondere alle ambizioni di cittadine e cittadini, hanno alimentato le più assurde fake news su di me. Ho fatto il sindaco di Piombino tra il 2004 e il 2014 e insieme a tante persone competenti e lungimiranti, insieme a associazioni e comitati dell’epoca, abbiamo immaginato una città che usciva dalla monocoltura industriale e che doveva affermarsi in altri settori economici, migliorando allo stesso tempo la qualità urbana e la vita delle persone.

Abbiamo fermato la cokeria 27 forni quando la fabbrica era in piena attività perché abbiamo sempre avuto cura dell’ambiente, realizzato l’Orto dei Frati con la pista ciclabile, rifatto via Amendola, via Flemalle con il cavalcaferrovia, i marciapiedi a Populonia Stazione, abbiamo restaurato il Rivellino, il nostro monumento più importante, fatto il Centro Giovani che fino a poco tempo fa era un vanto, abbiamo riqualificato piazza Gramsci e piazza della Costituzione, Cittadella, costruito, insieme al quartiere, piazza della Rinascita al Cotone dove c’era una discarica, l’illuminazione del Comune e di Palazzo Appiani, abbiamo liberato il piazzale d’alaggio a Marina, realizzato le nuove cucine alla pinetina di Riotorto che molte nostre associazioni usano ancora per le feste, fatto la pedonalizzazione della parte alta di Viale del Popolo e del tratto di Piazza Bovio antistante Palazzo Appiani, insieme a imprenditori coraggiosi abbiamo lavorato e ottenuto la Bandiera Blu in Costa Est, la terza corsia da Fiorentina a Piombino, i parcheggi in via Salgari e alla ex Fonderia Bernardini; con l’urbanistica e con il Piano Strutturale abbiamo previsto il nuovo ambito produttivo a Gagno, quello nautico alla Chiusa di Pontedoro e disegnato una città nuova con il Piano particolareggiato della costa Est e di Baratti, i bandi della costa urbana che hanno dato vita al Gattarossa, al Barrino, allo Yama, a La Sorgente/Vista Mare, alla Lega Navale, alla Rocchetta, al Teatro del Mare. Prima non c’erano. Abbiamo rifatto Piazza Bovio, una delle Piazze più belle del mediterraneo.

Senza tanti selfie, forse perchè non andavano di moda, abbiamo portato a Piombino 400 milioni di euro per realizzare il porto con i fondali a -20, le nuove banchine e i nuovi spazi retroportuali, una parte delle bonifiche, l’urbanizzazione dell’Apea e il ponte delle Terre Rosse, finanziato le infrastrutture di collegamento ancora in parte ferme grazie anche all’immobilismo della giunta uscente.

Chi amministra da cinque lunghi anni la città, senza un risultato tangibile che non sia la ciclabile di Baratti, mi accusa di essere l’artefice del rigassificatore quando io mi sono sempre dichiarato contrario a quell’opera. Non per ragioni antiscientifiche e tantomeno per cavalcare elettoralmente le legittime preoccupazioni di tanti miei concittadini ma perché non si poteva evocare l’interesse nazionale senza che prima il governo avesse fatto i conti con le grandi questioni aperte della città: il lavoro, le infrastrutture, le bonifiche (che pure in larga parte abbiamo finanziato noi con gli accordi sottoscritti).

Sono stato accusato di aver smantellato l’ospedale, l’accusa che considero più infamante. Non solo perché ho sempre lavorato per potenziarlo e per fare in modo che nuovi medici potessero venire a lavorarci, ma perché io qui ci vivo e dell’ospedale usufruisco come tutti. Il punto nascita, per esempio, che fino a quando sono stato in Comune avevamo difeso in ogni modo e tenuto aperto, è stato chiuso il 18 Giugno 2019 e cioè subito dopo l’insediamento di Ferrari, che poi non solo non ha fatto nulla per riaprirlo ma lo ha proprio tolto dal documento dei sindaci sulla sanità approvato nei mesi scorsi. Io non ero più sindaco da 5 anni e come consigliere regionale, pur battendomi per evitarla, non avevo nessuna possibilità di governare quella scelta causata dalla riduzione consistente delle nascite.

Su Rimateria/Rinascenza si potrebbe scrivere un libro. Quella discarica è stata localizzata in quella zona negli anni novanta e oggi, con sensibilità diverse, nessuno immaginerebbe di averla lì. Tantomeno io, che all’epoca della decisione non mi occupavo di politica ma stavo finendo gli studi universitari. L’azienda è fallita e passata ai privati tra il 2020 e il 2021, 7 anni dopo che ho lasciato il comune e a seguito di scelte dell’amministrazione Ferrari. Continuare ad evocare i problemi di bilancio emersi verso la fine del mio mandato a seguito del tracollo delle acciaierie e alla riduzione dei conferimenti (problemi risolvibili con un misurato ampliamento dei volumi già all’epoca ipotizzato) appare davvero strumentale, come abbiamo più volte spiegato. Dalla Regione ho peraltro contribuito politicamente, senza avere prerogative dirette in materia, a ridurre in modo consistente gli spazi destinati a nuovi rifiuti nei progetti di ampliamento presentati e a sostenere il rispetto delle prescrizioni ambientali.

L’ultima accusa è che io tornerei in regione. Ovviamente noi pensiamo di vincere e quindi il problema non si porrebbe nemmeno poiché mi dimetterei dal Consiglio Regionale. In caso contrario, comunque, il ruolo di consigliere comunale di opposizione è compatibile con quello di consigliere regionale e io a Piombino voglio dare una mano a costruire un nuovo gruppo dirigente che abbia una visione della città e un modo di governare alternativo a quello propagandistico e inconcludente di Ferrari".


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