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Politica giovedì 30 settembre 2021 ore 18:00

Nessuno spazio per Gino Strada, no alla proposta

Gino Strada

Pd, Anna per Piombino e Rifondazione hanno stigmatizzato il no e le motivazione della coalizione di maggioranza. Botta e risposta dopo il Consiglio



PIOMBINO — Il Consiglio comunale di Piombino ha bocciato i due ordini del giorno, presentati da Pd-Anna per Piombino e Rifondazione Comunista che chiedevano di intitolare a Gino Strada e Teresa Sarti un luogo pubblico. Si chiedeva di avviare un percorso per superare le norme che prevedono che siano trascorsi 10 anni dalla morte degli interessati all’intitolazione.

"Trincerandosi dietro un formalismo normativo la maggioranza ha respinto l'ordine del giorno. Non si è voluto cogliere il senso che l’ordine del giorno voleva affermare ovvero il contrasto nei confronti delle guerre, qualsiasi guerra, nonché il riconoscimento dell'azione umanitaria svolta in favore dei più deboli. Concetti riconosciuti nella Carta dei Diritti dell'Uomo che hanno rappresentato per Gino Strada e Teresa Sarti l'unico punto di riferimento", hanno commentato dai gruppi Pd e Anna per Piombino. Dello stesso avviso il consigliere di Rifondazione Fabrizio Callaioli che ha stigmatizzato il comportamento della maggioranza e le motivazioni avanzate. 

Non è tardata ad arrivare la replica della coalizione di maggioranza Fi-Udc-Civici popolari liberali, Lega e Lista civica Ferrari sindaco che ha spiegato le sue ragioni.

"La maggioranza non ha votato gli ordini del giorno presentati dalle opposizioni per intitolare un luogo od una via a Gino Strada ritenendo che si debbano rispettare i termini della normativa in materia che prevede di attendere 10 anni dalla morte. - si legge nella risposta della maggioranza - In realtà, questo lasso temporale previsto è propedeutico ad una valutazione che sia scevra da strumentalizzazioni o che si verifichino vizi di legittimità, al di là della deroga che potrebbe autorizzare su precisa richiesta il prefetto. Peraltro, la moglie di Gino Strada, Teresa Sarti, anche lei menzionata negli ordini del giorno, è deceduta da oltre 10 anni, ma nessuno prima ha pensato di dedicarle una via semplicemente perchè la figura del marito è più emblematica. Gino Strada è stato un personaggio controverso, da un lato il medico al servizio dei più deboli in giro per il mondo, in particolare degli ultimi, dall'altra, colui che ha deciso di schierarsi in modo preciso, diventando l'icona politica di una parte in netta contrapposizione con tutto il centrodestra. Di fatto, un atteggiamento divisivo che ha fatto discutere ed ha stimolato contrapposizione. Anche fra i consiglieri di maggioranza vi è stato un dibattito sul merito degli ordini del giorno con posizioni diverse, ma alla fine è stato deciso unanimemente di esprimere un voto di contrarietà, non dimenticando che il consenso popolare ottenuto dai cittadini per governare la città è espressione di un ambito civico trasversale, ma anche di un consolidato riferimento politico espressione del centrodestra, a cui il medico originario di Sesto Giovanni si è sempre convintamente contrapposto. Fra 10 anni - hanno aggiunto - vi saranno condizioni diverse e maggiore distensione per valutare l'intitolazione di una via a Gino Strada ed a Teresa Sarti. Sicuramente prevarrà nelle menti di tutti il Gino Strada fondatore di Emergency, colui che ha contribuito affinché il mondo fosse migliore, alleviando le sofferenze di tanti civili vittime della guerra nei più disparati scenari del mondo. Oggi, questa rincorsa ad intitolargli vie o luoghi appare una sorta di strumentalizzazione, che forse neanche lui avrebbe apprezzato. Gino Strada è Emergency ed Emergency è Gino Strada, un binomio indelebile, una sorta di simbiosi che terrà per sempre in vita il medico che si è battuto per abolire la guerra. Ci saremmo aspettati un contributo diverso da Pd e da Rifondazione Comunista: una lotta insieme a noi per far partire le bonifiche, per dare garanzie ai tanti lavoratori che negli ultimi 10 anni hanno perso il proprio lavoro, per impedire il raddoppio della discarica di Rimateria, anziché battaglie sulla toponomastica".

"La discussione in Consiglio comunale si potrebbe interpretare come uno scivolone istituzionale ma in questo caso, non sarebbe una lettura realistica dei fatti. - hanno ribattuto da Pd e Anna per Piombino - I consiglieri di maggioranza si sono trincerati dietro motivazioni tecniche, appigli normativi che non fanno onore a chi amministra la città ed ha ricevuto un così largo consenso per il mandato. La verità è che, i banchi della maggioranza non rappresentano il civismo, neanche in parte, come spesso provano a far credere, ma, la destra pura e dura, quella del Noi e Voi. Nella richiesta di intitolazione di un luogo, una piazza o una via a Gino Strada e Teresa Sarti, avevamo tentato di andare oltre il loro schieramento politico, scrivendo contenuti che descrivessero il valore riconosciuto da tutte le realtà internazionali per la missione umanitaria che avevano scelto di intraprendere, nella convinzione di una risposta positiva di tutto il consiglio, ma non è bastato a trasformare il dibattito in scontro tra le parti. I Sinistri vanno emarginati al di là del valore e dell'impegno per l'intera comunità, i fondatori di emergency non meritano neanche il nome su una targa, non possono essere contemplati come personaggi simbolo da seguire per l'impegno umanitario profuso che dovrebbe essere un esempio per le giovani generazioni. Come al solito, due pesi e due misure caratterizzano le scelte della maggioranza Ferrari e si dimostra ancora una volta che non è tutto oro quello che luccica".

La decisione del Consiglio comunale non è andata giù nemmeno alla Rete Solidale Antirazzista che ha respinto al mittente il patrocino, ritenuto vuoto e strumentale, che era stato riconosciuto dall’Amministrazione comunale a sostegno dell’incontro pubblico in programma sabato 2 Ottobre alle 16 al Rivellino sul tema Con Gino Strada e Teresa Sarti contro tutte le guerre, vedi Afghanistan.


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