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Politica venerdì 28 luglio 2023 ore 09:47

Demolizioni, "subito ordinanza per fermare lavori"

Stefano Ferrini

Ferrini: "Convocare tavolo per elaborare un protocollo preciso su bonifiche e demolizioni, sottoposto al vaglio degli enti di controllo preposti"



PIOMBINO — La polvere grigia che si è alzata sulla città ha scatenato non poche polemiche sulle modalità delle operazioni di demolizione nell’ex area a caldo delle acciaierie, ma anche forti critiche sull’operato del sindaco.

“I polveroni, normalmente, hanno un effetto sicuro: nascondere quello che avvolgono. Ecco, il polverone di ieri ha invece avuto l’effetto opposto, cioè quello di mostrare, in modo impietoso, qualcosa di grave ed importante, ovvero, come bene evidenziano le immagini sui social, una gestione a dir poco approssimativa di chi realizza le demolizioni, ma anche di chi avrebbe dovuto vigilare e tutelare la salute pubblica, utilizzando gli strumenti che aveva a disposizione”, ha commentato il candidato a sindaco Stefano Ferrini (PSI-Italia Viva).

“Sull’azienda che demolisce, c’è poco da dire: parlano le immagini. Sul sindaco, parlano i fatti, che sono questi: esiste un tavolo istituzionale che il Comune dovrebbe coordinare, che ha il compito di programmare le attività di demolizione e che è stato convocato per la prima volta dopo un anno dall’inizio dei lavori ed ha visto l’assenza di Usl e Arpat. - ha proseguito - Ricordiamo che questi enti terzi furono chiamati a partecipare ad un tavolo con il cantiere già avviato da tempo e che, sulla vicenda del rigassificatore, furono di fatto sostituiti dal Comune con consulenti esterni. Quel tavolo, se fosse stato convocato prima dell’avvio del cantiere, avrebbe dovuto e potuto produrre un’approfondita analisi preliminare sulle azioni da fare, oltre ché impostare un piano di bonifica preventivo e monitorare dal punto di vista ambientale l’efficacia nel tempo delle misure adottate, coinvolgendo tutti i soggetti della prevenzione (committenza, impresa, coordinatore per la sicurezza, ecc.), compresi i RLS, oltre agli enti di controllo. Se infatti non si bonifica, cioè non si tolgono le polveri, gli oli esausti e quant’altro dai capannoni, l’effetto, al momento del taglio e della demolizione, sarà esattamente quello cui abbiamo assistito ieri".

"Appare poi tardivo e fuori contesto l’esposto presentato dall’amministrazione comunale alla Procura della Repubblica, peraltro in assenza di qualsiasi provvedimento prescrittivo emesso dallo stesso Comune. Dopo non aver assunto alcuna iniziativa concreta, si sposta sul piano giudiziario la questione, lasciando sul tappeto i problemi e le questioni create da questo evento a imprese e cittadini. Cosa si potrebbe fare ora? Sembra che le demolizioni saranno sospese fino a settembre, ma ciò non basta. Infatti, per evitare il ripetersi di simili eventi, occorre emettere immediatamente un’ordinanza per fermare i lavori e convocare quel tavolo in modo da elaborare un protocollo preciso su bonifiche e demolizioni, sottoposto al vaglio preventivo degli enti di controllo preposti, cioè Usl ed Arpat. - ha spiegato Ferrini - Contemporaneamente, dare avvio ad una caratterizzazione delle polveri che ieri hanno impestato le case di cittadini, attività commerciali ed aziende che operano nelle vicinanze, compresa Magona e provvedere alla richiesta di un risarcimento per il danno causato. Non possiamo lasciare cittadini ed imprese da soli ad affrontare le conseguenze di un evento di cui non sono responsabili, ma vittime". 

"Rimane ovviamente sullo sfondo il tema di cosa si farà di queste aree industriali, una volta liberate dagli impianti non più utilizzati. Ma questa è un’altra storia", ha concluso.


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