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Attualità lunedì 01 marzo 2021 ore 14:05

I manifesti restano, in piazza per la legge 194

I manifesti affissi

I manifesti che hanno scosso l'opinione pubblica non saranno oscurati. Organizzate iniziative per ribadire l'importanza della legge sull'aborto



PIOMBINO — Dal dibattito molto acceso che ha animato questi giorni rispetto alla campagna Pro Vita e Famiglia, molti cittadini si sono organizzati per manifestare a difesa della legge 194 con un presidio dalle ore 17 in piazza Verdi a Piombino o con una foto postata su Facebook con la scritta Libere di scegliere.

"Scendiamo in piazza per ribadire l'importanza della legge 194 e del diritto di scelta e di autodeterminazione di ogni donna. - si legge sulla pagina Facebook relativa all'evento - I manifesti affissi in città sono offensivi e lesivi della dignità e delle sensibilità di tutte le donne. Non permettiamo a movimenti oscurantisti di mettere in discussione le nostre scelte e il nostro diritto di gestire il corpo come vogliamo. Non diteci cosa dobbiamo fare!".

A chi chiedeva di oscurare i manifesti, arriva a mezzo social la risposta del sindaco di Piombino Francesco Ferrari.

"I manifesti del movimento Pro Vita hanno suscitato una polemica molto sentita a Piombino. Tengo a precisare che personalmente sono fermamente convinto che la legge 194 sia una conquista della libertà delle donne di gestire il proprio corpo e la propria vita. Una conquista delle donne e degli uomini di questo Paese. A coloro che accusano questa Amministrazione di non aver operato alcuna censura su quei manifesti, ricordo che i principi fondamentali della nostra Costituzione, sulla quale ho giurato, sanciscono la libertà di pensiero e di espressione e impediscono di oscurare e censurare ogni manifestazione di idee, a meno che non si tratti di casi espressamente vietati dalla legge. Come Amministratore, poi, sono chiamato ad applicare le norme che il legislatore detta e, in molte materie, la competenza è esclusiva prerogativa del Parlamento. Per tornare alla questione dei manifesti, infine, mi trovo costretto a chiarire quella che reputo una ovvietà: la vicinanza dei manifesti Pro Vita a quelli della campagna del Comune contro gli abbandoni è frutto della casualità. Ogni altra considerazione è illazione in malafede".


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