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Lavoro venerdì 05 giugno 2020 ore 09:54

"Le buone intenzioni da tradurre in atti concreti"

Le acciaierie di Piombino

Così Uglm a commento dell'incontro tra il ministro Patuanelli e Sajjan Jindal. Fim, Fiom e Uilm: "Non è più tempo di perdersi in tatticismo"



PIOMBINO — Gli sviluppi della videoconferenza del 3 Giungo sul futuro dello stabilimento siderurgico di Piombino apre nuove aspettative per i lavoratori e lo confermano i sindaci che a più riprese hanno commentato sì positivamente la possibilità di partecipazione dello Stato ma dall'altro attendono il piano industriale ponte che Jindal si è impegnato a presentare entro due settimane.

"Lo Stato deve svolgere un ruolo attivo per favorire la ripresa produttiva nella siderurgia. Le acciaierie di Piombino devono essere inserite a tutti gli effetti nel quadro di imprese strategiche nazionali ed europee. A Piombino vi sono tutte le professionalità e le competenze per produrre acciaio. Bisogna costruire un polo integrato, così come era previsto da alcuni progetti di sviluppo e sinergie prima della crisi del 2008. - ha commentato Massimo Braccini, segretario generale Fiom Cgil Toscana - È il momento di decidere che cosa vogliamo produrre ed in che modo. Jindal, che nel 2018 ha acquistato gli impianti, si è impegnata nuovamente a presentare un piano industriale, bisogna che sia un piano vero, credibile e realizzabile. - ha aggiunto - I lavoratori hanno fatto molti sacrifici, la Regione Toscana ha investito nell’area industriale di Piombino e Jindal adesso deve rispettare gli impegni. È giunto il momento di cambiare passo, il tempo è scaduto. Piombino deve tornare a produrre acciaio. Se non vi saranno risposte concrete in tempi brevi, valuteremo quali iniziative sindacali proclamare".

"Si parla di agevolazioni che accompagneranno la ripresa produttiva e l'ammodernamento degli impianti. Una sorta di Piano nazionale della siderurgia, proprio quello che Uglm chiede da tempo e che non possiamo che accogliere favorevolmente. - hanno commentato dalla segreteria e Rsu Uglm - Restiamo inoltre positivamente sorpresi dalla affermazione di Jindal, che si è impegnato a presentare un nuovo piano industriale entro 15 giorni. Dopo che appena pochi giorni fa  aveva chiesto 12 mesi. Serve capire che cosa prevederà in concreto questo nuovo Piano industriale e che cosa verrà scritto nel nuovo accordo di programma. Patuanelli parla di ruolo attivo da parte dello Stato, di liquidità, di infrastrutture, di logistica e di sostenibilità ambientale. - hanno aggiunto - I presupposti sono buoni, Piombino ha bisogno di una nuova acciaieria ecosostenibile, moderna e lontana dalla città. Adesso le buone intenzioni del Governo e della multinazionale devono tradursi in atti concreti. Non c'è più tempo da perdere".

"Diamo un giudizio positivo a questo tipo di impostazione che prevede, come sosteniamo ormai da lungo tempo, un nuovo modello di siderurgia ecosostenibile in Italia. - hanno commentato il segretario generale Cisl Toscana Riccardo Cerza e il segretario generale della Fim-Cisl Toscana Alessandro Beccastrini - Il percorso condiviso da Governo e Jindal dovrà garantire l'attività produttiva e il mantenimento dei livelli occupazionali. E' importante che Jindal presenti entro due settimane un piano industriale in modo da poter garantire all'azienda la liquidità necessaria per produzione e investimenti. Positiva ance la definizione di un costo dell'energia più sostenibile e funzionale all'investimento sulla nuova acciaieria elettrica. Con il nuovo accordo di programma ci saranno poi tutta una serie di interventi relativi allo sviluppo della logistica, delle infrastrutture e al miglioramento ambientale".

Fim, Fiom e Uilm a livello provinciale non si lasciano andare a facili trionfalismi e lo hanno confermato in una nota condivisa a seguito della videoconferenza. "Come Fim-Fiom-Uilm abbiamo altresì richiesto un incontro urgente a Bubbar per conoscere come l’Azienda intenderà muoversi nel futuro prossimo. Con estrema prudenza invece apprendiamo che Jindal ha dichiarato che entro due settimane sarà in grado di presentare il nuovo Piano Industriale per Jsw Steel Italy, soprattutto dopo le notizie trapelate nei giorni scorsi in cui era emersa una richiesta del Gruppo di una proroga di dodici mesi. Non è più il momento di perdere tempo in tatticismi e strategie, lo stabilimento e i lavoratori non possono più sopportarlo, è necessario che l’imprenditore e il Governo, con le sue massime Autorità, delineino e lavorino fianco a fianco per tornare a dare un futuro al secondo Polo siderurgico italiano".


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