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Lavoro venerdì 15 luglio 2022 ore 18:58

Appello al Mise sulla trattativa Jindal-Arvedi

Le acciaierie di Piombino

I rappresentanti Uilm hanno evidenziato una serie di aspetti legati alla commessa rotaie Rfi. Chiesti chiarimenti anche su ricadute rigassificatore



PIOMBINO — “Alla vigilia della possibile assegnazione della commessa delle rotaie Rfi allo stabilimento di Piombino e soprattutto per assicurare che la fornitura venga realizzata nel nostro Paese, riteniamo oggi non più sostenibile la dichiarazione del ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti, rilasciata durante il question time alla Camera dei Deputati il 22 Giugno scorso, di voler far svolgere al dicastero dello Sviluppo Economico il semplice ruolo di osservatore della trattativa Jindal-Arvedi che fonti accreditate, citate dagli organi di stampa, danno per conclusa”. 

Lo dichiarano Guglielmo Gambardella, coordinatore nazionale Uilm per il settore siderurgico, e Lorenzo Fusco, segretario generale Uilm Piombino.

“Non è più possibile – hanno proseguito Gambardella e Fusco – ritenere la trattativa in questione un semplice affare fra soggetti privati, in quanto parte delle aree su cui insistono le attività industriali e di logistica della ex Lucchini sono in concessione demaniale o suolo pubblico. E’ chiaro che qualsiasi accordo di partnership industriale che si possa realizzare fra la multinazionale siderurgica indiana e quella italiana debba prevedere, per avere seguito, la certezza della disponibilità di lungo periodo delle aree in questione per poter assicurarsi il ritorno economico degli ingenti investimenti per la realizzazione di una acciaieria ed eventuali laminatoi, oltre a quelli necessari per il treno rotaie, vergella e barre già installate”.

“E’ necessario – hanno aggiunto – chiarire quale eventuale ricaduta potrebbe esserci, sul progetto di reindustrializzazione dell’area ex Lucchini, l’installazione del rigassificatore. Per questi motivi – hanno concluso – chiediamo l’intervento urgente del ministro e del suo dicastero per assumere la regia della vertenza ed individuare tutti gli interventi istituzionali per la finalizzazione dell’accordo industriale Jindal-Arvedi che, al momento, potrebbe rappresentare l’ultima possibilità per una prospettiva di rilancio industriale ed occupazionale di Piombino”.


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