Lavoro venerdì 13 novembre 2020 ore 15:20
"Gli investimenti non ci sono, stabilimento fermo"

E' l'Unione sindacale di base a sottolinearlo ricordando che manca ancora all'appello il piano industriale Jsw anticipato mesi fa
PIOMBINO — "Il piano industriale non c'è ancora al 13 Novembre. Durante la campagna elettorale per le elezioni regionali di Settembre si erano svolte varie conferenze con promesse di politici nazionali regionali e aziendali e sembrava praticamente fatto il piano, invece al momento non esiste niente di scritto. Dovevano essere firmati anche vari accordi per l'ingresso dello stato tramite Invitalia e Ferrovie dello Stato ma anche qui tutto tace. Tutto scorre nel silenzio più assoluto, mentre il tempo corre e ci ritroviamo nuovamente quasi alla fine di uno nuovo anno".
E' l'Unione sindacale di base a domandarsi che fine abbiano fatto i propositi illustrati per il futuro dello stabilimento Jsw Steel Italy.
"Come Usb ribadiamo che la vertenza Piombino non è finita, anzi è sempre all'inizio perché niente è stato fatto. - hanno commentato - Gli investimenti promessi non ci sono e lo stabilimento è praticamente fermo, si naviga a vista senza un piano industriale. Jindal vuole investire su Piombino si o no? Il Governo e il Ministro dello Sviluppo Economico cosa vogliono fare di Piombino ? Capiamo l'emergenza sanitaria nazionale e mondiale per la pandemia da Covid-19 ma qui si rischia la chiusura dell'azienda nel silenzio più assoluto. Quando ripartirà il mercato dell'acciaio dopo che la pandemia sarà finita con quali impianti pretendiamo di ripartire? Gli impianti cadono a pezzi ma in azienda si pensa alle timbrature sui reparti che oltretutto vanno a danneggiare i lavoratori. Il rischio di ritrovarci senza un lavoro e uno stipendio è molto probabile se non si prenderanno decisioni di cosa fare per far ripartire la produzione. Dovrebbero programmare e intervenire con investimenti ora per trovarci pronti per la ripartenza, ma come sempre avvenuto qui in Piombino si decide sempre dopo quando ormai è tardi".
Per Usb "se Jindal non crede più in Piombino dovrebbe cedere la gestione delle acciaierie allo Stato. La produzione interna di acciaio è fondamentale per uno Stato e deve rimanere in Italia. I lavoratori e le loro famiglie non vogliono sopravvivere di cassa integrazione per ulteriori anni ma lavorare per produrre ricchezza e benessere per la comunità locale e nazionale".
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