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Politica martedì 18 giugno 2019 ore 16:21

Levata di scudi per il punto nascita

Il consigliere Stella (FI) presenta una mozione in Regione. Disappunto per Biasci (Lega). Anselmi (Pd): "Mi erano state dette cose diverse"



PIOMBINO — "Il punto nascita di Villamarina a Piombino non può e non deve chiudere. Non è pensabile che le gestanti dell'area piombinese e della Val di Cornia, per partorire, debbano recarsi fino all'ospedale di Cecina. La politica di tagli e di penalizzazioni a livello sanitario portata avanti dalla Regione Toscana è inaccettabile, e per questo abbiamo presentato una mozione da discutere in Aula nel corso della prossima seduta consiliare, per chiedere che il punto nascita non venga chiuso: così vedremo chi sta con i piombinesi e chi si disinteressa della penalizzazione del territorio". Lo ha affermato il vicepresidente del Consiglio regionale della Toscana, Marco Stella (Forza Italia). Secondo voci non smentite, l'Asl farebbe cessare l'attività del punto nascita entro fine Giugno (leggi qui l'articolo correlato).

"E' vero che il decreto Balduzzi prevede il numero minimo di 500 parti annui e precisi standard operativi e di sicurezza per tenere aperto un punto nascita - sottolinea Stella - e a Piombino sono nati 258 bambini nel 2018. Ma è anche vero che per una realtà simile nei numeri a quella piombinese, cioè Barga (Lucca), la Regione Toscana ha ottenuto la deroga al decreto Balduzzi. Non vorremmo che dietro questa scelta ci fosse una squallida vendetta per l'esito elettorale del 9 giugno al Comune di Piombino", ha proseguito il consigliere regionale di Forza Italia.

"La precedente Amministrazione Comunale di centrosinistra, che doveva difendere il punto nascita, così come tutto l'ospedale - ha accusato Stella - ha latitato da ogni tavolo di concertazione, lasciando che la Regione procedesse nella sua deleteria politica di tagli. Ad oggi non ci sono i requisiti minimi di sicurezza richiesti dal Ministero, non c'è una sala operatoria contigua alla sala parto così come impone la legge, manca il personale medico ginecologico e pediatrico, così come mancano le ostetriche. Piombino non è accreditabile in quanto privo del requisito fondamentale della guardia attiva notturna e festiva pediatrica e ginecologica. La chiusura del punto nascita di Villamarina ha dei responsabili chiari: Regione e Comune a guida Pd. Quando il centrodestra governerà la Regione Toscana, la sanità sarà davvero a servizio dei cittadini".

Anche il consigliere regionale della Lega Roberto Biasci è intervenuto sulla chiusura del punto nascita esprimendo disappunto. “Nonostante le solite smentite di facciata da parte dell’Asl - ha detto Biasci - a giorni, dunque, l’ospedale piombinese non offrirà più questo tipo di assistenza e le partorienti dovranno trasferirsi a Cecina. A prescindere dalle statistiche sul numero dei nati - ha aggiunto l’esponente leghista - il nodo cruciale è quello relativo alla carenza di personale che, essendo in numero insufficiente, non può ovviamente garantire un’adeguata assistenza alle donne in dolce attesa. Insomma, il nosocomio di Piombino verrà depotenziato e dalla Val di Cornia ci si dovrà trasferire, per mettere al mondo un figlio, fino a Cecina".

In un post su Facebook si è espresso anche il consigliere regionale Pd Gianni Anselmi che da sempre ha ribadito la non chiusura del reparto. "Leggo sulla stampa che sarebbe stata decisa la chiusura del punto nascita di Piombino. - ha scritto - Dato che a me personalmente e alla cittadinanza erano state dette cose diverse, delle quali mi ero fidato, sto facendo le mie verifiche. Di certo, qualora accadesse, non sarà con il mio consenso e farò tutto quello che potrò per impedirlo".

Intanto il sindaco di Piombino Francesco Ferrari ha chiesto un incontro con il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, l'assessora Stefania Saccardi e la dirigenza dell'Azienda Usl Toscana Nord Ovest (leggi qui l'articolo) e il Comitato Salute Pubblica ha chiamato a raccolta la cittadinanza per un sit-in di dissenso in programma dalle 14 di mercoledì 19 Giugno.


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