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RIGASSIFICATORE domenica 23 aprile 2023 ore 13:59

25 Aprile occasione per dire no al rigassificatore

I comitati no rigass: "Non è una festa solo per ricordare. Con il modello Piombino si sono stabilite regole nuove, al di fuori della Democrazia"



PIOMBINO — Nessuna iniziativa di protesta per il 25 Aprile come inizialmente previsto dai comitati del no al rigassificatore a Piombino, ma La Piazza, Gazebo 8 giugno, Liberi insieme e Salute pubblica hanno comunque voluto esprimere il loro pensiero in occasione dei 78 anni dalla liberazione italiana dal nazifascismo.

"Doveroso ricordare questa conquista. E onorarla. - si legge in una nota condivisa - Per farlo bisogna opporre sempre tanti bei no a chi vorrebbe tornare indietro perché, la storia ce lo ha insegnato, le conquiste non sono mai per sempre. Adesso noi siamo chiamati a pronunciare altri no in più, rispetto a quelli di sempre, che restano e valgono ancora di più. Il 25 Aprile non è una festa solo per ricordare. Il 25 Aprile va onorato tutti i giorni, fuori e soprattutto dentro le istituzioni democratiche che sono nate quel giorno e intorno alle quali tutti, vinti e vincitori, possono vivere in pace e prosperità".

"Noi siamo quelli che lottiamo contro il rigassificatore che il governo, i governi, quello che c'era prima e quello che c'è oggi, vogliono piazzare dentro il porto della nostra città. - hanno proseguito - E fra noi ci sono anche quelli che sono contro lo sviluppo perverso delle fonti fossili a tutti i costi. Siamo quelli che riteniamo che la vera emergenza sia quella del disastro climatico, di una Terra che non ha più futuro se continueremo a gestirla così. Rispettiamo quelli che la pensano diversamente, questa battaglia la facciamo anche per loro. Per questo li invitiamo a chiedersi come potrebbero sentirsi se un giorno qui dovrebbero portare delle scorie niucleari, fanghi tossici come quelli di Bagnoli, ci hanno provato senza riuscirci, se dovessero costruire un inceneritore o se piazzassero una discarica tossica, quella ce l'abbiamo già. Chiediamo loro di chiedersi come si sentirebbero se si sentissero minacciati da una scelta senza avere nessun mezzo per contrastarla contrapponendo ragione alla ragione, idee alle idee e poterle confrontare. - hanno proseguito - Bene, la risposta più sana dovrebbe essere quella di contarsi, non con un commissario con poteri fuori misura e non all'ombra di un'oinformazione asservita al potere. E comunque mai al di fuori delle garanzie per i beni primari come quelli della sicurezza e della salute pubblica".

"Invece no, qui non c'è nessuna scelta democratica. E men che meno ci sono garanzie per la sicurezza e per la salute pubblica. - si legge nel comunicato - Con il modello Piombino si sono stabilite regole nuove, al di fuori della Democrazia. Nel nome di un'emergenza, certo, ma non di un'emergenza conclamata e verificabile. Quando si stabilisce che a dichiarala può essere un presidente del Consiglio dei ministri, un presidente di Regione o di Provincia autonoma, in base a un principio non meglio dichiarato, ecco che diventa applicabile l'articolo 32 del Decreto Aiuti bis, numero 105/2022 del 9 Agosto, varato dal governo di Mario Draghi e mai rinnegato da quello di Giorgia Meloni".

I comitati nel comunicato hanno ricordato le 129 prescrizioni al progetto dei rigassificatore nel porto di Piombino e il ricorso al Tar ancora in corso. "Quello che stiamo vedendo intorno a quell'opera è qualcosa che viola ogni garanzia costituzionale", hanno commentato.

"A chi guarda con sufficienza chi sta protestando rispondiamo con un abbraccio: pensateci, potrebbe toccare a voi un giorno per un'opera diversa da quella di Piombino, ma comunque calata sulla testa dei cittadini senza alcuna garanzia. Noi ci saremmo al vostro fianco, perché nessuno può disporre delle vite e del futuro degli altri. Per questo oggi più che mai non può bastare pronunciare le solenni parole di rito Viva il 25 Aprile, via la Democrazia, viva la Libertà".


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