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Lavoro domenica 23 aprile 2023 ore 09:51

“Jsw non può più tenere in ostaggio il territorio”

Con questo presupposto l’Ugl sarà a Roma all’incontro previsto al ministero del Made in Italy per fare il punto sulla vertenza Piombino



PIOMBINO — “Dopo mesi di attesa finalmente il Governo ha convocato, per il giorno 27 Aprile prossimo, un incontro a Roma al Ministero delle Imprese e del Made in Italy per discutere la vertenza di Piombino. Sono passati ormai 5 anni dall'acquisizione da parte di Jindal del polo siderurgico piombinese e poco e niente è stato fatto”.

Parole dell’Ugl in attesa dell’incontro del 27 Aprile.

“È ormai chiaro a tutti che questa multinazionale è inadempiente. Il Governo da parte sua sembra aver assegnato una mega commessa Rfi per le rotaie senza vincoli che venga realizzata a Piombino, quindi per assurdo Jindal potrebbe produrre le rotaie anche in India. A nostro avviso, se così fosse, si tratterebbe dell'ennesimo durissimo colpo per questo territorio e per il migliaio di lavoratori che sopravvivono in cassa integrazione ormai da 8 lunghissimi anni. - hanno commentato - Come Ugl saremo presenti all'incontro a Roma per dire al Governo che tutto questo è inaccettabile e per ribadire alcuni punti che ripetiamo ormai da anni”.

“Jindal deve realizzare un piano industriale con gli investimenti necessari per la ripartenza reale dello stabilimento. - hanno ribadito - In caso contrario il Governo ne deve trarre le dovute conseguenze. Questa multinazionale non può continuare a tenere in ostaggio un intero territorio. Se non ci sono i presupposti si ipotizzino altre alternative in una logica di Piano nazionale della siderurgia, di cui abbiamo sentito parlare, prima da Patuanelli, poi da Giorgetti dopo di che, quel piano è completamente sparito dai radar”.

Dall’incontro, dunque, ci si aspetta che il Governo Meloni faccia chiarezza su cosa vorrà fare per la siderurgia made in Italy.

“C'è bisogno di un piano per la siderurgia nazionale che coinvolga i più grandi e importanti stabilimenti siderurgici italiani, di cui Piombino fa parte a pieno titolo, essendo tra l'altro l'unico stabilimento italiano in grado di produrre rotaie.
Una eccellenza che non può essere dispersa. Ma abbiamo bisogno di un progetto che tenga dentro tutti i lavoratori, diretti e indiretti, attualmente in forza allo stabilimento piombinese. - hanno detto - Se il piano siderurgico non potrà garantire la piena occupazione, lo Stato dovrà trovare strumenti atti alla tutela di tutti gli eventuali esuberi compresa una riapertura dei parametri per la Legge sull'amianto, scivoli pensionistici, eventuali incentivi all'uscita volontaria. Nessun lavoratore dovrà essere abbandonato al proprio destino. Ovviamente una riconversione moderna dello stabilimento non può prescindere da un serio e concreto piano di smantellamenti e bonifiche delle aree non utilizzate. Abbiamo centinaia di ettari di Sin che aspettano da anni un serio piano di bonifiche e un loro riutilizzo”.


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