RIGASSIFICATORE sabato 29 ottobre 2022 ore 07:00
"Piombino non idoneo a ospitare questi impianti"
In una presentazione del professor Piero Morpugno è intervenuto sui possibili incidenti alle navi che trasportano Gnl
PIOMBINO — Durante il dibattito sul rigassificatore nel porto di Piombino, molte volte si è parlato di garanzie di sicurezza e rischi di incidenti. La documentazione presentata da Snam e le successive rassicurazioni hanno evidenziato possibilità remote.
Sull'argomento è intervenuto il professor Piero Morpugno che da storico della scienza ha preso in considerazione i possibili incidenti alle navi che trasportano Gnl.
"Non è vero che non ci siano stati eventi tragici: - ha evidenziato - il progetto Galerne, finanziato dal Ministero della Ricerca francese evidenzia che dal 1999 al 2005, fonte registro dell'assicurazione Lloyd, ci sono stati 13 incidenti gravi o gravissimi per navi Gnl e 94 per navi che trasportavano gas (p. 294) circa il 10% delle navi circolanti!".
"In molti casi c'è stato un rogo di parecchi giorni con necessità di rimorchio della nave al largo e conseguente affondamento. - ha spiegato - Nel 2021 l'azienda australiana del gas ha risposto ai quesiti del governo dichiarando: è meglio collocare le navi di rigassificazione tenendo conto delle correnti e considerando che lo scarico di acqua con cloro può essere inquinante. In particolare si evidenzia che nel caso di una collocazione onshore sarebbe auspicabile una serie di vasche per la decantazione delle acque inquinanti pari a una capienza di 234.000 tonnellate ogni 12 ore".
"Una considerazione finale. - ha proseguito - Quando ero bambino gli zii discutevano animatamente sulla diga del Vajont: non può cadere, nessuna diga ha provocato vittime; no è pericolosa. Sappiamo come è andata. Le fonti sugli incidenti alle navi Gnl sembrano non riferire di vittime. In realtà un rapporto della Commissione Europea riferisce di numerosi incidenti, avvenuti tra il 1964 e il 2016, con morti. Il più grave fu quello di San Juan in Messico del 1984 con almeno 600 morti e 7000 feriti".
Il professor Morpugno ha poi segnalato l'incidente del 2015 nel porto di Barcelona e l'esplosione di una nave gassiera del 2019.
Elementi questi, che hanno spinto il professor Morpugno a ritenere che "un contesto urbano come quello di Piombino non è idoneo a ospitare impianti di questo tipo".
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