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Politica sabato 22 settembre 2018 ore 15:15

"Così il territorio ci rimette tre volte"

Anche Ascolta Piombino si è unita alla protesta contro il progetto Rimateria. In una nota Gelichi spiega il perché, da Asiu all'Accordo di programma



PIOMBINO — "Facciamo chiarezza sulla questione nuova discarica, che qualcuno dice che non è nuova perché insiste su altre presenti, ma sono sempre 2,8 milioni di metri cubi di rifiuti speciali che arriveranno da fuori; un nuovo sito nazionale per i rifiuti, ecco cosa sarà Piombino". Così Riccardo Gelichi portavoce della lista civica Ascolta Piombino è intervenuto con una nota sulla questione discarica e progetto Rimateria. Un intervento che arriva a poche ore dalla manifestazione di protesta organizzata dal Comitato Salute Pubblica (leggi qui sotto gli articoli correlati).

"La questione è semplice: - ha aggiunto - se non ci fosse stato l’enorme buco di bilancio, Asiu, con tutti i suoi lavoratori, sarebbe confluita in Sei Toscana, e la discarica chiusa. I cumuli industriali, che la legge dice essere a carico del privato colpevole, compresa la loro bonifica, sarebbero dovuti restare all’interno dell’Accordo di Programma. Accordo che recentemente Giuliani ha redatto e firmato, ma che non contiene, come il precedente, la questione del ciclo dei rifiuti; salvo poi dichiarare sulla stampa che ci avrebbe lavorato tanto volentieri e lo farà nel prossimo futuro. La cosa ancora più paradossale è che nel momento in cui il buco di bilancio si trasformerà in lauto guadagno, il Comune esce dalla scena e subentrano i privati; privando il territorio di reinvestire gli eventuali dividendi in opere pubbliche, come fanno a Peccioli. 

Pensate alla lungimiranza. Quindi, alla luce del buco di bilancio e della necessità di tenersi Asiu e impianti, non si è mai presa in considerazione la possibilità di far diventare Rimateria un’azienda strategica nella fase delle Bonifiche del Sin; inoltre ricordiamo che ci sarebbero ancora da bonificare Poggio ai Venti e Città Futura. Un disastro che si sta coprendo con una semplice operazione commerciale, dove il territorio ci rimette tre volte: accoglie discariche con un evidente impatto ambientale, non ci guadagna niente, si accolla la bonifica di siti che non solo non ha inquinato ma subito nel tempo; tutto sotto l’egida della stessa guida politica".


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