RIGASSIFICATORE mercoledì 09 luglio 2025 ore 16:15
Rigassificatore, "ora delocalizzazione e rilancio"

Approvata mozione M5s e Pd in Consiglio regionale. "Così si tradisce Piombino e la serietà delle istituzioni e la credibilità dello Stato"
PIOMBINO — Approvata in Consiglio regionale la mozione sottoscritta da M5s e Pd in merito al trasferimento del rigassificatore e di Piombino.
“L’approvazione della nostra mozione in Consiglio regionale è un atto politico forte e necessario: un messaggio chiaro al Governo Meloni, che gli impegni con i territori non si cancellano per convenienza elettorale o per propaganda di partito. Il trasferimento del rigassificatore di Piombino entro Luglio 2026 non è una promessa, ma un accordo ufficiale, sottoscritto dal precedente Governo e da Snam. - hanno commentato in una nota Irene Galletti capogruppo del M5S in Consiglio regionale - Piombino ha accettato con senso di responsabilità un sacrificio pesante, basato su impegni precisi e a tempo determinato. Eppure, in occasione delle recenti elezioni regionali in Liguria, esponenti dell’esecutivo, come il viceministro leghista Edoardo Rixi, e lo stesso Marco Bucci, nuovo Presidente della Regione Liguria, hanno rimesso in discussione quell’accordo, affermando che il rigassificatore non sarà spostato in Liguria. Una presa di posizione dettata esclusivamente da logiche di consenso locale, che smentisce l’intesa firmata dal loro stesso predecessore Giovanni Toti, anch’egli espressione della destra di governo. Comprendiamo le legittime preoccupazioni dei cittadini di Vado Ligure, ma è l’incoerenza del centrodestra a creare confusione e tensioni tra territori. Così facendo, si tradisce non solo Piombino, ma anche la serietà delle istituzioni e la credibilità dello Stato. Adesso spetta proprio alla destra individuare una soluzione alternativa: la Toscana ha già fatto la sua parte. L’impianto deve essere spostato, senza proroghe, come stabilito”.
"Sul rigassificatore di Piombino occorre rispettare gli accordi: la nave deve lasciare il porto entro i termini stabiliti e il Governo deve garantire un vero piano di sviluppo per l’area. Con la mozione chiediamo che si alzi finalmente lo sguardo oltre l’emergenza, mettendo al centro la città e il suo territorio - è quanto ha sottolineato Gianni Anselmi, consigliere regionale Pd e presidente della commissione sviluppo economico e rurale - Già nel Giugno 2022, quando si discuteva dell’impianto ci misurammo criticamente con una asserita emergenza energetica nazionale, e allo stesso tempo chiedemmo che lo Stato si occupasse di tutte le questioni aperte di Piombino e dell’Area di crisi industriale complessa della Val di Cornia. Un territorio, che nel novecento ha contribuito in modo decisivo allo sviluppo del Paese pagando poi un prezzo molto alto a seguito della crisi industriale e che accogliendo la nave gasiera è stato chiamato a un grande sforzo; in cambio, pretende rispetto e certezze sul proprio futuro. La mozione impegna la Giunta a sollecitare il Governo affinché completi subito ogni procedura propedeutica alla delocalizzazione, evitando proroghe ingiustificate, e parallelamente avvii un programma di rilancio per l’Area di Crisi Complessa: investimenti, aggiornamento degli Accordi di Programma e una regia pubblica sulle aree demaniali, approfittando anche del lavoro in corso che auspichiamo conduca quanto prima all’insediamento della nuova acciaieria Metinvest Adria, senza dimenticare le questioni che riguardano lo stabilimento Magona e gli assets industriali e produttivi di cui il territorio ancora dispone. Se al territorio è stato chiesto di ospitare un’infrastruttura strategica, ora lo stato deve restituire certezze: delocalizzare il rigassificatore nei tempi previsti e rilanciare occupazione, ambiente e qualità della vita".
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