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Attualità sabato 23 gennaio 2021 ore 14:59

Salvatore Settis difende il futuro della Parchi

Salvatore Settis

Il caso della Parchi Val di Cornia ha raggiunto l'autorevole archeologo e storico dell'arte che pone dei forti dubbi sulla strada presa



PIOMBINO — Il futuro della Parchi Valdicornia è stato al centro di un acceso dibattito tra i sindaci dei Comuni del comprensorio. Se da un lato il sindaco di Piombino e quello di Suvereto intravedono una strada sicura, i primi cittadini di San Vincenzo, Campiglia Marittima e Sassetta non ne sono per nulla convinti tanto da aver chiesto aiuto alla Regione Toscana.

Al momento non sappiamo ancora se qualcuno ha dato risposta alla proposta della sindaca del Comune di Campiglia sulla Parchi che invitava a superare le divisioni e a riprendere in mano gli accordi alla base della nascita della società per superare questa fase di stallo. Ma il caso della Parchi è arrivato all’attenzione dell’archeologo e storico dell’arte italiano, direttore della Scuola Normale Superiore di Pisa l 1999 al 2010, Salvatore Settis che dalle colonne de Il Fatto quotidiano ha sottolineato come il sistema della Parchi Valdicornia sia stato negli anni un modello di promozione e sviluppo.

Salvatore Settis, nel suo articolo ha ricordato come la società Parchi Va di Cornia negli anni è stata un esempio virtuoso di gestione dei beni culturali in sintonia fra i Comuni interessati la cui storia è stata anche raccontata in un libro pubblicato da Il Sole 24 Ore.   Negli anni, come ha rammentato lo stesso Settis, il sistema Parchi ha perso circa 40% della sua capacità di autofinanziamento. Ultima perdita quella del Parco di Rimigliano, l'Amministrazione infatti ha scelti di provvedere autonomamente alla cura e alla valorizzazione dell'area in mancanza di una proposta idonea.

Il noto archeologo e storico d'arte inserisce poi le sorti della Parchi all'interno di un nuovo contesto politico che vede oggi il Comune di Piombino rappresentato da un'Amministrazione di centrodestra che, forte dei numeri, si comporti come azionista di maggioranza sia nelle nomine che nelle decisioni.

All'autorevole firma de Il Fatto quotidiano non sono passate inosservate nemmeno le dichiarazioni dell'amministratore delegato Mauro Tognoli che ha giustificato la mancata riapertura dei musei, nonostante la zona gialla, perché non conveniente economicamente. Solo successivamente la società Parche ha diffuso una nota in cui si legge che se la Toscana continuerà ad essere in zona gialla il Museo archeologico di Piombino riaprirà con orario ridotto (leggi qui sotto gli articoli collegati).

E allora la domanda se nella valutazione tra costi e benefici sia stata calcolato, oltre ai biglietti staccati all'ingresso, il valore e l'arricchimento civico, creativo e culturale che può dare un museo aperto soprattutto in un momento storico in cui ancora poco è concesso a causa dei rischi di contagio.


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