Politica domenica 16 luglio 2023 ore 18:10
“Rimettere Piombino nell’agenda istituzionale”
Il candidato a sindaco Stefano Ferrini in vista dello sciopero Jsw: “Questa città non può vivere altri anni di soli ammortizzatori sociali”
PIOMBINO — In merito allo sciopero indetto da Fim, Fiom e Uilm per le sorti dello stabilimento siderurgico di Piombino, è intervenuto il candidato a sindaco Stefano Ferrini (coalizione Psi e Italia Viva al momento).
“Una grande manifestazione per provare a rimettere Piombino nelle agende istituzionali. - ha commentato - Non è infatti solo uno sciopero ed una manifestazione per la siderurgia, perché, come dicono loro, ‘a rischio non sono solo le fabbriche, ma l’economia di un intero territorio’. Facciamo due conti: almeno trenta milioni netti, malcontati, escono, tra stipendi e cassa integrazione, dalla ex Lucchini. Di questi, più di venti rischiano di saltare se non viene rinnovata una cassa integrazione che doveva essere straordinaria, ma è diventata ordinaria. Se non ci fosse stata, lascio immaginare cosa sarebbe accaduto in termini umani, sociali, economici e di sicurezza. Per questo bisogna esserci, il 19, perché non è solo un problema dei metalmeccanici, ma della città”.
“Senza la fabbrica, è infattievidente che questa città avrebbe meno abitanti, sarebbe più povera e a rischio ci sarebbero l’ospedale, i servizi, il commercio, le attività artigianali. Con l’evoluzione della tecnologia oggi possiamo avere una fabbrica che si integri col restante tessuto produttivo e che non sia di ostacolo allo sviluppo di altre attività, in primis il turismo”.
“Questa città però non può vivere altri anni di soli ammortizzatori sociali. - ha proseguito - È offensivo, poco dignitoso e persino ingiusto per tutta la comunità piombinese che questa sia la normalità. Deve essere il lavoro a creare redditi e a ridare ad ognuno l’ambizione al futuro. Le soluzioni però si trovano solo se un problema lo si percepisce come tale, non se lo si ignora, usando la strategia del gatto: io non ti vedo, tu non mi vedi. Esisteva, quando ero assessore, il comitato esecutivo dell’Accordo di Programma. Ne facevano parte, oltre al Comune, i vari ministeri coinvolti, la Regione, l’Autorità di Sistema Portuale e serviva per sollecitare i vari soggetti a rispettare gli impegni presi. Non so se esista sempre, ma se esistesse, cosa aspetta il sindaco Ferrari a richiederne la convocazione o, comunque, se non esistesse più, a sollecitare un incontro con questi stessi soggetti?”.
E ancora: “La presentazione del piano di impresa di Jsw per il rinnovo delle concessioni, non è argomento che deve essere discusso in sedi come queste? Il piano, è stato evidenziato dall’Autorità Portuale stessa, contiene elementi di interesse ed altri meno. Tra gli ultimi, rilevo la diluizione nel tempo dell’impegno per il forno elettrico, con evidente necessità di fare ancora ricorso alla cassa integrazione, senza che si veda quindi mai una fine. Tra i primi, la proposta di produzione dell’idrogeno, argomento per il quale, tra l’altro, nel memorandum sono previsti cento milioni, ma dei quali non si parla perché Ferrari rifiuta le compensazioni. Considerando poi che nel Pnnr si parla della realizzazione di 700 chilometri di ferrovia tra sviluppo dell’alta velocità e linee regionali, 216 chilometri di nuove linee tranviarie, metropolitane e di filobus, si capisce come sia indispensabile che la vicenda ex Lucchini torni alla ribalta nazionale. Infine, si apprende dalla stampa che il gruppo Marcegaglia pochi giorni fa ha acquistato per circa 230 milioni di euro cinque impianti, tre in Inghilterra, uno in Svezia e uno negli Usa. Entrando nel dettaglio, a Sheffield, nel Regno Unito, si trovano un’acciaieria a forno elettrico per acciai speciali, un impianto per la laminazione di vergelle e uno per la produzione di barre, mentre un secondo impianto per la produzione di barre ha sede a Richburg (Usa) e infine un impianto per la laminazione di vergelle e uno per trafilati si trovano a Fagersta (Svezia). Tali impianti avevano generato nel 2021 alla precedente proprietaria, la società finlandese Outokumpu, un Ebitda (utile al netto delle imposte) di 47 milioni, segno che l’acciaio tira ancora e può far fare business, ma purtroppo agli altri. Bene, cioè, male, perché anche qui, il tema delle sinergie con gli acciaieri del Nord non si può rilanciare con incontri mirati, coinvolgendo i soggetti istituzionali preposti? Il Comune non dovrebbe sollecitare, prendere l’iniziativa, pressare, fare incontri? Ecco, dalla manifestazione dei sindacati, a mio avviso, dovrebbe levarsi forte e chiara una sollecitazione alle Istituzioni affinché ciascuna faccia la propria parte perché il tema del lavoro e dello sviluppo tornino centrali per Piombino. A cominciare dal nostro Comune”, ha concluso Ferrini.
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