Attualità domenica 13 luglio 2025 ore 08:39
Tanto te il colpo lo reggi

Su #tuttoPIOMBINO un nuovo modo di dire ricordato dopo l’uscita del libro “Parlavamo alla piombinese
PIOMBINO — Parlavamo alla piombinese è appena uscito e stanno già arrivando alcuni modi di dire dimenticati. Era inevitabile, l’avevamo messo in conto, serviranno per una seconda edizione più completa del volume, magari arricchita da una sorta di vocabolario Val di Cornia - Italiano. Ci stiamo lavorando!
Andrea Fanetti ricorda un’espressione molto anni Sessanta: “Vai bimbo, tanto te il colpo lo reggi!”. Aggiunge lo scrittore piombinese: “Siccome il colpo lo reggevo, alla fine delle scuole medie, durante le vacanze estive c’era sempre un lavoro da fare: magazziniere, muratore, aiuto elettricista, carrellista… Bene, ogni tanto andavo anche al mare, per fortuna, mentre la sera partecipavo a tornei di calcio o di basket. Siccome il colpo lo reggevo, dai 14 ai 42 anni, ho fatto moltissimi lavori manuali che ricordo bene, poi un grave incidente (rischiai la paralisi) mi fece gradualmente allontanare da tali attività, senza mai perdere il contatto con impianti e linee di produzione”.
Approfondiamo l’espressione “tanto te il colpo lo reggi!”. Tale modo di dire viene usato con riferimento a una persona che non avrebbe l’età e le competenze per compiere un determinato lavoro, ma vista la determinazione, il fisico, la volontà e la grinta dimostrata si ritiene che possa essere impiegato lo stesso, perché reggerà la fatica, sarà adeguato allo sforzo e di sicuro farà bene. Facciamo alcuni esempi. In una squadra di calcio, se viene a mancare un giocatore titolare di provata esperienza può capitare di dover impiegare un giovane della formazione juniores; in tal caso l’allenatore sceglierà il ragazzo che - per carattere, grinta, fisico, determinazione - a suo parere il colpo lo regge. Nel mondo del lavoro, se una risorsa qualificata viene a mancare per un periodo di malattia o di vacanze, il capo ufficio cercherà un valido sostituto, scelto tra persone con minor esperienza e capacità, ma si accerterà che il nuovo soggetto abbia tutte le caratteristiche per reggere il colpo.
Passiamo al tema avarizia, tirchi e pagamenti. Alcuni lettori ricordano due modi di dire classici come Tanto paga Pantalone! e Tanto paga Paglietta!, espressioni non proprio piombinesi, pure se vengono usate anche alle nostre latitudini. Tanto paga Pantalone! deriva dalla commedia dell’arte (Goldoni), indica l’avaro padrone di Arlecchino e Colombina, sempre invitato a pagare, anche se non vorrebbe farlo, per le spese compiute dei domestici. Tanto paga Paglietta! è terminologia napoletana (a Piombino ce ne sono molti) riferita alla professione dell’avvocato (detto Paglietta, dal tipico copricapo borghese), interessato solo al suo compenso, non tanto al fatto che il cliente abbia ragione o torto.Termino con un’espressione molto colorita riferita a chi di solito scrocca il caffè al bar, la colazione o un aperitivo, ma non si fa mai venire in mente l’idea di pagare: “Eh, tanto a quello i crampi alle mani ’un gli vengono!”.
Gordiano Lupi
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