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Attualità domenica 27 luglio 2025 ore 08:00

Trasporto sociale, voce alle associazioni

"Ultimi anelli di una catena che rischia di scaricare su di noi le sue fragilità, pretesto di levata di scudi a fini strumentali e propagandistici"



PIOMBINO — Pubblica Assistenza, Misericordia e Croce Rossa hanno firmato un comunicato congiunto dopo lo sfogo di un utente per i disagi riscontrati nel servizio di trasporto sociale per pazienti in situazione di fragilità tra cui malati oncologici (leggi qui l'articolo collegato).

"Questo ci colpisce profondamente sul piano umano e ci spinge, nel rispetto di chi ha espresso il proprio disagio, a fornire alcune doverose precisazioni. - si legge nella nota - Il servizio di trasporto per malati oncologici che peraltro nasce da un progetto dell'Associazione Pubblica Assistenza, è finanziato dalla Società della Salute (SDS), coordinato da Esculapio e viene svolto, a rotazione, da Croce Rossa Italiana, Misericordia e Pubblica Assistenza. È un servizio portato avanti da personale volontario, con mezzi idonei e nel rispetto delle indicazioni dell’ente committente. Ogni giorno affrontiamo difficoltà crescenti: le richieste di cui veniamo investiti aumentano in maniera esponenziale mentre le risorse, sia umane che materiali, sono sempre più limitate. Nonostante tutto, ci adoperiamo con serietà e impegno per garantire un servizio essenziale, che consenta ai pazienti di accedere alle cure con dignità e in sicurezza".

"Quando qualcosa non funziona, ci rammarichiamo profondamente per il disagio arrecato e siamo pronti a porgere le dovute scuse. Ma ci rammarica altrettanto vedere come, in quei momenti, venga oscurato tutto il lavoro silenzioso e complesso che sostiene ogni singolo trasporto. A chi non è mai capitato un guasto improvviso all’auto, o di accorgersi solo durante il tragitto che l’aria condizionata non funziona? In alcune circostanze, ci troviamo di fronte a scelte difficili: sarebbe meglio annullare il trasporto, sapendo che questo potrebbe significare far saltare una seduta di radioterapia ad uno o più persone, o affrontare comunque il viaggio, magari in ritardo o con i finestrini abbassati, pur di garantire l’arrivo al centro di cura?".

"Ricordiamo che siamo associazioni senza fini di lucro. I fondi pubblici destinati a questo servizio non arricchiscono nessuno: coprono appena i costi vivi dei trasporti - carburante, manutenzione, assicurazione - e non permettono né l’assunzione di personale dedicato, né l’acquisto di mezzi nuovi. Riteniamo quindi ingiusto che proprio le associazioni, che ogni giorno mettono a disposizione tempo, energie e competenze per colmare vuoti sempre più ampi, siano chiamate a rispondere di disservizi che originano in verità da criticità sistemiche. Siamo gli ultimi anelli di una catena che mostra segni di logoramento: una sanità pubblica sempre più distante dai cittadini, servizi spesso più d’immagine che di sostanza, strategie che invece di colmare le falle finiscono per ampliarle. Ultimi anelli di una catena che rischia di scaricare su di noi le sue fragilità offrendo il pretesto di una levata di scudi a fini meramente strumentali e propagandistici. Noi continueremo, con umiltà e determinazione, a fare la nostra parte. Ma chiediamo almeno rispetto per chi ogni giorno si mette a disposizione con serietà, umanità e senza alcun tornaconto, e comprensione per il valore di un impegno che guarda ben oltre il politichese e non ha obiettivi diversi dal voler garantire dignità e cure a tutti coloro che si trovano purtroppo in un momento di difficoltà", hanno concluso.


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