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Attualità domenica 27 luglio 2025 ore 08:42
Dal Magona al polo culturale, "basta aspettare"

Piombino Domani: "Trasparenza e responsabilità, città che non può più aspettare"
PIOMBINO — "Mentre il sindaco si presta continuamente a foto e video durante alcuni sopralluoghi, tentando di attribuirsi meriti che non gli competono e cercando di distogliere l’attenzione dalla chiusura del cinema teatro Metropolitan, la realtà dei fatti racconta un’altra storia: i progetti importanti restano bloccati da troppo tempo, mentre vengono taciuti ritardi, responsabilità e inefficienze che pesano sulla nostra città".
E' Piombino Domani a denunciare le criticità che ormai da anni interessano le principali strutture cittadine.
"Prendiamo ad esempio lo stato disastroso dello Stadio Magona. Dal crollo del pino, avvenuto il 19 Febbraio scorso travolgendo la biglietteria, il cancello d’ingresso e bloccando i servizi igienici, il cancello non è stato ancora ripristinato e quindi lo stadio è attualmente aperto, esposto a episodi di vandalismo e senza nessuna sorveglianza. - hanno spiegato - L’erba cresce incolta e la struttura versa in uno stato di totale abbandono. Chi deve prendersene cura? Perché nessuno interviene? Nel raccontare con toni pomposi le intenzioni di riqualificazione, il sindaco omette inoltre un altro dettaglio fondamentale: i quattro milioni di euro destinati allo stadio Magona non sono una conquista dell’amministrazione comunale, bensì il frutto di una precisa scelta della Regione Toscana, grazie all’intervento del consigliere regionale Anselmi che lo scorso anno aveva informato direttamente il sindaco di questa opportunità. Questi fondi fanno parte di un più ampio pacchetto da 531 milioni di euro stanziati per il settennato 2021-2027, assegnati alla Toscana nell’ambito di un accordo di programma tra Stato e Regioni. Insomma, niente magie o meriti esclusivi del Comune: è la Regione che decide e finanzia, mentre il Comune dovrebbe utilizzare queste risorse al meglio".
"Stessa realtà si riscontra sul Polo Culturale. - hanno proseguito - Il sindaco, con casco e aria da capo cantiere, inscena la solita propaganda, facendo credere che i lavori procedono spediti. In realtà, il cantiere è rimasto fermo per i primi cinque anni della sua consiliatura prima di ripartire, soprattutto perché non si sapeva cosa farne, e anche qui grazie ai fondi ministeriali che la Regione ha assegnato a Piombino, il Comune ha ripreso i lavori interrotti, modificando il progetto iniziale. Mancano inoltre risposte chiare su come verrà gestita questa struttura, una volta completata la parte storica presumibilmente verso la fine del 2026, e sul destino di una buona parte del patrimonio bibliografico che, a causa delle scelte fatte sulla fruibilità degli spazi, resterà ancora nei magazzini comunali, ben lontano dall’essere accessibile al pubblico nella nuova biblioteca".
"Questa amministrazione deve rispondere ai cittadini e garantire la massima trasparenza su come vengono spesi i soldi pubblici. Il diritto a monitorare e capire come vengono gestite le risorse è il fondamento stesso della democrazia, un principio purtroppo disatteso in questa realtà. Invitiamo la cittadinanza a mantenere alta l’attenzione e a pretendere verità e responsabilità", hanno concluso.
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