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Politica mercoledì 22 ottobre 2025 ore 11:49
"Tutto ciò nasce da un malessere sociale profondo"

Piombino Domani è intervenuto dopo la rissa avvenuta sabato scorso, invitando a evitare di minimizzare e di trovare spiegazioni semplicistiche
PIOMBINO — "Dopo il pestaggio di sabato sera, quando il branco ha aggredito brutalmente un ragazzino, non possiamo non interrogarci su quali siano le radici di simili gesti e quali risposte siamo davvero in grado di offrire". Così Piombino Domani è intervenuto in merito alla rissa tra ragazzi avvenuta sabato sera, riaprendo il dibattito sul disagio giovanile.
"Osserviamo come troppo spesso i commenti tendano a minimizzare l’accaduto, trattandolo quasi come un episodio fra tanti perché succede dappertutto. Altri ricorrono a spiegazioni semplicistiche, bozzetti, che sfiorano appena la superficie senza mai affrontare la complessità vera, senza la volontà di andare oltre l’apparenza. Non esistono soluzioni preconfezionate. Di certo, però, tutto ciò nasce da un malessere sociale profondo. Piombino, sempre più marginalizzata sul piano geografico, economico e culturale, risente di una crescente perifericità. - hanno evidenziato - Le scuole, pur tra mille difficoltà, riescono ancora a garantire livelli di qualità, ma le difficoltà sono molteplici e non riconducibili a una sola causa. Un tempo si giocava nelle strade: quei luoghi informali erano veri spazi d’incontro, sapevi di trovare amici, occasioni di crescita attraverso anche la sperimentazione del rischio. Oggi, invece, le case si sono trasformate in piccoli fortini; i bambini escono sempre meno, giocano sempre meno, faticano a diventare autonomi anche dal punto di vista affettivo ed emotivo, privati come sono di esperienze positive all’aperto e con gli altri. Ecco il quadro generale: è da qui che bisogna partire".
"Una città viva dovrebbe saper offrire a tutti spazi aperti, piazze e ritrovi dove ci si incontra, si legge, si discute, si condivide. La strada e la piazza devono tornare ad essere centri vitali, accanto a cinema, teatri, librerie, centri sociali, sale per la musica. Sono questi i luoghi che fanno città, spazi che dovrebbero essere davvero aperti, accessibili, riconosciuti come parte della vita di ognuno. - hanno sottolineato da Piombino Domani - Di fronte a questi fenomeni, il solo ricorso alla repressione, anche quando è necessario, è poco efficace. Serve piuttosto un progetto serio e costante per svelare e affrontare la radice del disagio, l’ignoranza e il malessere che si nascondono dietro la violenza. Serve un lavoro di prossimità, di vicinanza, di dialogo con le persone. A questo proposito, dov’è finito il tavolo sulla sicurezza che il sindaco e la giunta si erano impegnati a organizzare già da giugno scorso dopo l’altro episodio orribile al mercato europeo?".
"Oggi - hanno concluso - Piombino appare come una città svuotata, che vive solo di annunci inutili e sterili: la sera, dopo cena, le strade sono deserte perché manca ogni motivo per uscire. È davvero questa la città che desideriamo? Possiamo pensare che così si costruisca sicurezza? Quando parliamo della necessità di attività e di spazi, di socialità, parliamo di questo, di una realtà che vive e include, che previene, non segrega, non emargina e che non fa crescere la paura".
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