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Lavoro venerdì 03 novembre 2017 ore 15:25
Per Unicoop Tirreno si va avanti così
Quella annunciata una mossa inopportuna. La cooperativa segue gli obiettivi del Piano industriale, ma per i sindacati non c'è rispetto degli accordi
PIOMBINO — Arriva la reazione di Unicoop Tirreno alla notizia dello stato di agitazione proclamato dalla organizzazioni sindacali e dello sciopero in programma (leggi l'articolo correlato).
“La riorganizzazione va avanti tenendo presenti gli obiettivi fissati nel Piano Industriale che hanno necessità di essere aggiornati seguendo le dinamiche di mercato. I dati sull’andamento delle vendite e le stime a finire per il 2017 sono positivi e incoraggianti. Graduare il ricorso agli ammortizzatori sociali è un bene per l’impresa e gli stessi lavoratori”, fanno sapere da Unicoop Tirreno ribadendo l'impegno per il risanamento e il rilancio dell'impresa (leggi l'articolo correlato).
I risultati ancora parziali e il percorso di rilancio si prefigura lungo e complesso, per questo nella nota della cooperativa risulta di non secondaria importanza il mantenimento e il consolidamento del dialogo e della collaborazione. Cosa che non sussiste per le organizzazioni sindacali che lo scorso 26 Ottobre hanno manifestato assieme ai lavoratori davanti la sede di Vignale Riotorto.
"Non vanno certamente in questa direzione prese di posizione, dichiarazioni di rottura di trattative e proclamazioni di stati di agitazione e scioperi il cui esito potrebbe avere conseguenze negative sul raggiungimento degli obiettivi del 2017. - hanno chiarito dalla cooperativa - Per la sede della cooperativa gli accordi sindacali sottoscritti consentono di conseguire l’obiettivo di minimizzare, attraverso l’utilizzo degli ammortizzatori sociali, gli effetti della riorganizzazione sulle persone".
I numeri. "In coerenza con gli accordi sindacali, - hanno spiegato - è stata definita nel complesso l’uscita incentivata di 200 persone. Si è previsto il ricorso alla Cassa Integrazione autorizzata dal Ministero del Lavoro fino ad un massimo di 130 persone sulla sede di Vignale e la ricollocazione in altri punti vendita del personale di rete in esubero causa chiusure ed efficientamenti di punti vendita con ricorso se necessario ai contratti di solidarietà. Su Vignale, lo schema di utilizzo della Cassa Integrazione, presentato alle organizzazioni sindacali nel luglio scorso, impatta su 62 persone".
Per quanto riguarda la chiusura dei punti vendita, la cooperativa ha confermato la decisione di cessare la sua attività nei due punti vendita della Campania, a Napoli e a Santa Maria Capua Vetere con modalità e tempi coerenti con quelli che sono gli impegni contrattuali assunti. Chiusura annunciata anche per il punto vendita di Terracina, ma si stanno valutando le manifestazioni di interesse per il subentro di altri operatori nella gestione del supermercato.
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