Attualità mercoledì 13 giugno 2018 ore 16:38
Occhi puntati sul nido di tartaruga a Rimigliano
Partito il monitoraggio 24 ore su 24 del nido di tartaruga sulla spiaggia di Rimigliano a San Vincenzo. Stimato il periodo della schiusa
SAN VINCENZO — Saranno sorvegliate 24 ore su 24 le uova di tartaruga deposte da un esemplare di Caretta caretta sulla spiaggia del Comune di San Vincenzo, in un'area naturista di Rimigliano.
Si è tenuta stamani nella sede della Delegazione di spiaggia di San Vincenzo la riunione di coordinamento indetta dall'Osservatorio toscano per la biodiversità per organizzare i volontari che presidieranno il nido rinvenuto domenica scorsa da un cittadino, nido di cui, messe a punto le procedure di sicurezza previste dalle Linee guida ministeriali, è stata confermata subito la presenza dai rappresentanti dell'Osservatorio, attraverso l'associazione Tartamare, recatisi sul posto (leggi qui sotto gli articoli correlati).
La riunione, alla quale erano presenti oltre all'Otb, il sindaco di San Vincenzo, rappresentanti di Arpat, della Delegazione di spiaggia, dell'Università di Siena, di Ispra Livorno, insieme alle associazioni Wwf e Tartamare e il Parco della Val di Cornia, è stata utile per organizzare i turni di sorveglianza del nido che si trova in un tratto poco frequentato e privo di stabilimenti balneari a ridosso della duna e a circa 28 metri dalla battigia.
E' stato fatto un calcolo su quando potrebbero nascere le tartarughine. L'incubazione è variabile, mediamente tra i 45 e i 60 giorni, quindi potremmo veder sbucare dalla sabbia le piccole tartaruga introno ai primi giorni del mese di Agosto.
Intanto durante la riunione sono stati stabilite tutte le operazioni tecniche per custodire il nido nelle condizioni migliori e in sicurezza. Arpat e Otb formeranno i volontari per prepararli all'evento della schiusa e fornire informazioni a tutti i turisti e cittadini riguardo a quanto sta accadendo sulla spiaggia sanvincenzina.
Del resto quella sulla spiaggia di Rimigliano è la prima nidificazione del 2018 in Toscana che è stata individuata grazie alla campagna di comunicazione e informazione avviata dalla Regione proprio sulla presenza di nidi di tartaruga marina. Una campagna necessaria vista la frequenza dei casi a Scarlino nel 2013, nel 2015 sul Tombolo della Giannella, nel 2016 a Capalbio e la grande nidificazione dell'anno scorso a Marina di Campo, dove vennero alla luce 97 esemplari.
Proprio per questo la rete regionale toscana ha avviato il presidio delle aree a possibile nidificazione, con il contributo di associazioni ambientaliste, Ente parco della Maremma, Arpat, Direzione Marittima, Izslt e Università toscane, così come procedono gli interventi sugli spiaggiamenti, coordinati dal Settore tutela della natura e del mare della Regione.
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