Attualità martedì 02 settembre 2025 ore 11:22
"Non reintrodurre la caccia al fringuello"

Enpa, Lac, Lav, Legambiente, Lipu e Wwf si appellano alla Regione Toscana vista la richiesta della deroga per la caccia al fringuello
TOSCANA — Preoccupazione delle associazioni ambientaliste per la proposta di via libera alla caccia al fringuello.
Enpa, Lac, Lav, Legambiente, Lipu e Wwf Italia hanno espresso sdegno e ferma opposizione alla proposta avanzata dalla Cabina di Regia delle associazioni venatorie della Toscana che, con una lettera indirizzata al Presidente della Regione Eugenio Giani, chiedono l’attivazione della deroga per la caccia al fringuello.
Come evidenziato dalle associazioni, il fringuello è una specie protetta a livello europeo; è una specie che pesa appena 20 grammi, simbolo della piccola fauna selvatica. "Una richiesta inaccettabile, anzi irricevibile, che rappresenta un gravissimo passo indietro di oltre trent’anni in ambito ambientale, culturale e giuridico. - hanno commentato - Non si tratta solo di un attacco alla biodiversità, ma di un sicuro nuovo fronte di contenzioso con l’Unione Europea: proprio le deroghe concesse in passato da alcune Regioni italiane per la caccia a specie protette sono state oggetto di diverse procedure d’infrazione da parte della Commissione Europea. Appare evidente come, dietro l’invocazione della tradizione, si celi il tentativo di reintrodurre pratiche anacronistiche e dannose, ignorando le conseguenze legali e ambientali che tali azioni comporterebbero per l’intero Paese".
"L’attivazione della deroga, se approvata, potrebbe infatti comportare sanzioni economiche a carico dell’Italia, che ricadrebbero sull’intera collettività. La Direttiva Uccelli 2009/147/CE è chiara: l’articolo 9 consente deroghe solo in presenza di condizioni rigorose. In questo caso, si tratterebbe di una deroga ex lettera c), motivata da fini ricreativi e basata sul principio della 'piccola quantità', un presupposto completamente disatteso, vista la richiesta di abbattimento di 119.847 fringuelli, un numero chiaramente incompatibile con qualsiasi definizione di 'quantità limitata'. Invitiamo quindi il presidente Giani e l’intera giunta regionale a respingere con decisione questa proposta inaccettabile".
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