Lavoro mercoledì 23 agosto 2017 ore 15:11
Lo stallo Aferpi alza la tensione, Lami al veleno
Massimo Lami torna a parlare sulla questione Aferpi e continua ad essere convinto che nazionalizzare sia l'unica soluzione. Dubbi sul dopo Rebrab
PIOMBINO — "La dignità dei lavoratori non è ricattabile". Torna a parlare Massimo Lami, ex Rsu Fiom recentemente dimessosi dall'incarico Aferpi e a sottolineare come "l'unica soluzione è la nazionalizzazione" anche se "tutti ci raccontano in coro che non si può nazionalizzare".
"Privatizzazione non è la soluzione. - ha aggiunto - Cosa vuol dire privatizzare? Vuol dire tagliare posti di lavoro, ridurre i salari, ridurre i diritti di chi faticosamente non arriva a fine mese, il tutto in nome del salvataggio delle imprese strategiche".
La fabbrica ancora paralizzata non preannuncia nulla di buono e in molti già considerano il progetto di Cevital ai titoli di coda (leggi gli articoli correlati). Ma dopo Rebrab cosa c'è? "Poco importa, - secondo Lami - la musica sarà la stessa: tagli e sacrifici in nome di un rilancio che certo non terrà di conto dei lavoratori".
"Chi verrà terrà conto dello spostamento di tutta la fabbrica? Chi verrà terrà conto di collocare tutti i lavoratori compresi quelli dell'indotto? Chi verrà sarà propenso ad effettuare le bonifiche del territorio?", domande aperte quelle di Massimo Lami anche se lui, in fin dei conti, non ha più dubbi.
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