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Lavoro mercoledì 06 settembre 2017 ore 19:43

Aferpi, per Nardi inadempiente, il Mise dice basta

Il commissario Nardi ha contestato formalmente l'inadempimento degli obblighi per Aferpi. Per il ministro Calenda è ora di cambiare strada



PIOMBINO — Potrebbe davvero chiudersi il capitolo Rebrab a Piombino. Il Commissario della Lucchini in amministrazione straordinaria Pietro Nardi ha formalmente contestato alle società Aferpi e Cevital l'inadempimento degli obblighi di prosecuzione delle attività produttive contrattualmente assunte con la sigla dell'addendum al contratto. Era attesa, infatti, entro agosto la riattivazione del treno rotaie, ma così non è stato (leggi gli articoli collegati). Stando alla nota del Mise, le mancanze riscontrate sono "una manifestazione della gravità della situazione in cui si trova l'azienda".

Proprio questo ha spinto il ministro Carlo Calenda ad assumere la linea dura. "Il confronto con Cevital è sempre stato franco e da parte nostra è stato fornito ogni possibile supporto", ma "la mancanza di attendibilità degli impegni assunti da Cevital, confermati anche dalle difficoltà riscontrate in queste ultime settimane, sono difficilmente accettabili e superabili. Per questo ritengo sia prossimo il momento di ricercare soluzioni alternative".

La tabella di marcia di Aferpi, dopo la firma dell'addendum, doveva essere serrata, tanto da prevedere entro ottobre 2017 l'individuazione di un partner per perseguire nel piano industriale o la presentazione del piano in autonomia con le dovute fonti di finanziamento.

Il ministero dello sviluppo economico ha rilevato che "l'inadempimento relativo al mancato riavvio del treno rotaie, accompagnato dalla mancata comunicazione di un piano di approvvigionamenti per la ripresa delle attività, sia una manifestazione della gravità della situazione in cui si trova l'azienda e considera che ciò lasci temere il complessivo inadempimento della totalità degli impegni assunti".

Previsto per la prossima settimana un incontro al Ministero dello Sviluppo economico per fare una volta per tutte il punto sulla vicenda che tiene in scatto tutta la Val di Cornia.


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