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Politica giovedì 27 luglio 2023 ore 16:27

"Tempo scaduto per Jsw"

"Come Pd di Piombino pensiamo che sia tempo di girare pagina, e tutte le istituzioni devono attivarsi per individuare altri soggetti industriali"



PIOMBINO — Per le questioni Jsw il tempo è scaduto, lo hanno ribadito i segretari dell'Unione comunale e della Federazione Pd Fabio Cento e Simone De Rosas. 

"Si sono giocati ormai anche i supplementari e tirati pure i calci di rigore. Questa metafora calcistica ci serve per spiegare, senza alcun fraintendimento, quanto ormai si sia esaurito il patrimonio di credibilità della proprietà dello stabilimento siderurgico. - hanno commentato - Come Pd di Piombino pensiamo che sia tempo di girare pagina, e tutte le istituzioni devono attivarsi per individuare altri soggetti industriali capaci di investire nella nostra area industriale in termini di modernizzazione impiantistica e produttiva, nell’ottica della sostenibilità ambientale, delle nuove esigenze e ambizioni della città e di una possibile diversificazione anche industriale". 

"Jsw lascia dietro di sé una scia fatta di promesse non mantenute, dichiarazioni roboanti e inadempienze totali. - hanno proseguito - Si sono distinti invece per efficienza nell’attività di demolizione sulla quale sono stati sollevati in città molti dubbi sul rispetto delle procedure ambientali, per lo meno per quello che tutti hanno visto e respirato nei cieli della città per molte settimane. Jsw occupa per gran parte delle aree pubbliche in concessione, tutte scadute, e questo deve costituire l’elemento aggravante rispetto al loro immobilismo che va avanti da ormai cinque anni. Questa situazione grottesca di un’azienda privata che lavora su aree pubbliche e esclusivamente con commesse pubbliche, deve muovere l’orgoglio di tutti i cittadini di Piombino e della Val di Cornia nell’affermare la necessità di intervenire tempestivamente su queste aree. Rivendichiamole. Costruiamo su quelle aree il futuro industriale e produttivo della città e del territorio attivando un’ambiziosa progettazione pubblica e un processo decisionale pubblico su chi e come dovrà venire a Piombino a fare impresa. Con quali clausole sociali in favore di lavoratrici e lavoratori e in favore della città. Con quali indirizzi in termini di qualità ambientale e sostenibilità nel tempo. Basta con privati che prendono molto e lasciano macerie. Le condizioni oggi ci sono".

"Chiediamo uno scatto in avanti della Regione, per tornare ad essere protagonista nella gestione della crisi industriale di Piombino, una delle più vaste d’Italia, sapendo stimolare un governo che pare in continuità con le inerzie del passato. - hanno avanzato - Desta stupore che la destra, guidata dalla presidente Meloni, stia attuando politiche di totale subalternità nei confronti di multinazionali straniere (Piombino e Taranto per fare due esempi) alla faccia del tanto sbandierato Made in Italy e del sovranismo economico che evidentemente sono solo slogan vuoti di contenuti. Pretendiamo che il 31 Luglio, data di convocazione al Ministero per discutere delle acciaierie di Piombino, emerga un quadro chiaro e trasparente delle reali intenzioni dell’imprenditore indiano" (leggi qui sotto gli articoli collegati). 

"Qualora, come supponiamo, arrivasse l’ennesima bocciatura del piano industriale presentato, chiediamo un intervento immediato del Governo che, anche reintroducendo la figura del commissario, valuti tutte le possibilità di nuovi player industriali interessati a insediarsi a Piombino. Dal Comune non ci aspettiamo più niente. - hanno detto - Come Pd lo abbiamo già detto e lo ripeteremo fino a quando la destra lascerà il governo della città. Un sindaco assente, a tratti pure sprezzante e poco conoscitore del tema industriale ma anche del tema più vasto dello sviluppo futuro della città. Assente ed inerte verso tutti i livelli istituzionali, sia nei confronti dell’odiata Regione Toscana che verso i propri 'Fratelli' attualmente al governo dell’Italia. Concludiamo apprezzando l'atteggiamento mostrato dall’Autorità Portuale di Sistema che recentemente ha evidenziato la scarsa attendibilità delle proposte ricevute per il rinnovo delle concessioni delle aree portuali. Bisogna che le istituzioni mostrino capacità di gestione delle crisi industriale prendendo in considerazione anche ipotesi di partecipazione di capitali pubblici, seppur in un arco di tempo determinato, nel rilancio industriale di settori strategici per il Paese". 

"Speriamo che i tempi siano rapidi, il danno che Jsw ha fatto alla città non è solo in termini economici nel senso dei ritardi che ha collezionato, ma per non aver considerato i bisogni della città e del territorio, come se questa proprietà fosse entrata in questo sito industriale proprio per non fare nulla. Le ultimissime dichiarazioni del sindaco Ferrari confermano che non c’è volontà per considerare Jws totalmente inaffidabile come soggetto industriale capace di investire sulla nostra industria. Si fanno timide minacce che fanno sorridere di fronte alle inadempienze sin qui dimostrate dall’impresa indiana. Al di la della tardiva iniziativa del Comune, che pare proprio una toppa peggiore del buco, le linee per dare prospettiva alla città sono ben altre, rimettere sul mercato le concessioni demaniali e aprire anche con la partecipazione dello Stato a nuovi player siderurgici", hanno concluso.


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