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RIGASSIFICATORE martedì 16 luglio 2024 ore 10:17

Rigassificatore, la Regione Liguria contraria

Il presidente ad interim della Liguria ha dichiarato la contrarietà dopo un incontro coi sindaci. Quali scenari per Piombino?



SAVONA — Il parere politico della Regione Liguria progetto del rigassificatore a Vado Ligure è contrario. Lo ha dichiarato presidente ad interim della Regione Liguria, Alessandro Piana, dopo una riunione con i rappresentanti del territorio.

Secondo il gruppo civico "Appello per il lavoro e sviluppo a Piombino" la notizia "non è di poco conto".

"È partita la corsa alla successione del presidente Toti e alla campagna elettorale per le prossime elezioni regionali, con un repentino cambio di orientamento politico da parte della maggioranza di centro-destra, probabilmente suggerito anche da ambienti governativi, mai del tutto favorevoli a questa folle operazione dello spostamento da Piombino a Vado Ligure. - commentano dal gruppo civico- Un’operazione priva di significato sia dal punto di vista finanziario (a Piombino sono state realizzate importanti infrastrutture per oltre 70 milioni di euro, che dovranno, comunque, essere mantenute in efficienza in quanto di interesse strategico nazionale), tecnico, ma soprattutto politico (per quale ragione in Liguria dovrebbero accettare sine die un impianto che a Piombino è stato autorizzato per 3 anni?"

"E’ pensabile che anche Vado Ligure sia una destinazione provvisoria (magari per altri 3 anni), innescando così una spirale senza fine con un rigassificatore itinerante per tutti i porti nazionali?). - prosegue il gruppo civico - Ciò premesso, quali scenari si aprono per la collocazione piombinese, per la quale, comunque, è stata rilasciata, dal Presidente della Regione Toscana, un’autorizzazione all’esercizio per un periodo di 3 anni, ovvero fino al 2026?"

"Il Governo, vero pilota di questa operazione, è interessato ad aprire un dialogo con il territorio, magari attraverso un tavolo istituzionale, per discutere i termini dell’eventuale proroga circa il termine di scadenza autorizzativo, oltre alle relative compensazioni per i territori a partire dal Memorandum per Piombino (unico atto predisposto in tal senso)? Naturalmente, in questo contesto, una domanda più di altre è d’obbligo. Riuscirà, almeno questa volta, la nostra classe politica locale ad esprimere cultura di governo ed a massimizzare il risultato, ottenendo le tanto vituperate compensazioni, indispensabili per rendere competitivo il nostro distretto industriale e con esso il porto, e provvedere al suo rilancio? Oppure riemergeranno le ataviche pulsioni del no a tutto, del Not In My Back Yard, che ci hanno portato ad avere la Golar Tundra (oggi Italis LNG) in porto, senza alcun beneficio?Ai posteri l’ardua sentenza", conclude il gruppo civico.


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