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Attualità martedì 18 gennaio 2022 ore 17:45

Rafforzare la sanità territoriale, le proposte

Un momento dell'incontro

Diagnosi, prevenzione e prestazioni specialistiche nelle case di comunità, questa una delle proposte emerse dall'incontro in comune



SUVERETO — "Nonostante la situazione pandemica, non è ferma l'amministrazione comunale di Suvereto che, rafforzata sui temi sanitari dall'ingresso in giunta di Gianluigi Palombi, sta lavorando per proporre un progetto da portare all' attenzione dell'azienda e dei colleghi in Società della salute, che veda nei centri territoriali il perno per assistere i cittadini, con particolare riferimento alla totale presa in carico del paziente cronico".

Lo ha tenuto a precisare la sindaca di Suvereto Jessica Pasquini rispondendo anche alle diverse sollecitazioni arrivate da associazioni e politica sul fronte sanità.

Il 10 Gennaio scorso, proprio la sindaca Jessica Pasquini e l’assessore Gianluigi Palombi hanno incontrato vari attori della sanità comunale, medici di famiglia, personale infermieristico e della Croce Rossa, per fare il punto sulle criticità esistenti sull’attuale distretto sanitario e sulle necessità imprescindibili dei servizi da erogare su scala comunale, con uno sguardo al futuro e a una sanità più smart e accessibile grazie al progetto casa di comunità che l’azienda di concerto con l’amministrazione ha inserito nelle schede di progetto del Piano nazionale di Ripresa e resilienza.

"Ancora una volta è emersa l’assoluta necessità di rafforzamento dell’offerta sanitaria territoriale per la presa in carico dei pazienti cronici, consolidando quel modello assistenziale il cui obiettivo primario è la deospedalizzazione di tali pazienti con l’obiettivo ultimo di portare il sistema salute verso il cittadino attraverso una omogenea ramificazione dei servizi sul territorio, una maggiore erogazione di prestazioni specialistiche e diagnostiche, maggiore accessibilità ai farmaci per le patologie, in maniera da assicurare la continuità terapeutica, sviluppo della telemedicina. - hanno spiegato - Tale disegno virtuoso è adesso perseguibile, anche grazie ai cospicui finanziamenti previsti dalla missione 6 del PNRR su cui l’assemblea dei sindaci della SdS sta lavorando. Parallelamente emerge in maniera non più derogabile, la necessità di riorganizzazione della rete ospedaliera proprio in funzione del potenziamento della medicina territoriale, perseguendo finalmente in maniera compiuta il modello di ospedale unico Cecina-Piombino. Questo modello potrebbe essere declinato in via esclusiva o prevalente come ospedale per acuti, in grado di assicurare l’erogazione delle cure in condizioni di appropriatezza, efficacia, efficienza, qualità e sicurezza, sviluppando quegli ambiti di cura anche in base alle necessità emerse dal profilo della salute del nostro territorio e prevedendone la massima integrazione con il settore dell’assistenza primaria, della medicina di comunità e dei servizi sociali". 

"Perché ciò sia possibile è necessario assicurare l’unitarietà assistenziale e l’equità d’accesso ai servizi per tutti i cittadini delle Valli Etrusche, preservando quelle che sono le vocazioni dei due singoli nosocomi che potrebbero rappresentare un valore aggiunto per tutto l’ambito territoriale", hanno ribadito.


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