Questo sito contribuisce alla audience di 
QUI quotidiano online.  
Percorso semplificato Aggiornato alle 18:57 METEO:PIOMBINO16°  QuiNews.net
Qui News valdicornia, Cronaca, Sport, Notizie Locali valdicornia
giovedì 25 aprile 2024
Tutti i titoli:
corriere tv
25 Aprile: da Schlein a Calenda, le voci del corteo di Milano

Attualità mercoledì 09 giugno 2021 ore 12:00

Da Calamoresca a Baratti per le pari opportunità

Foto di repertorio

L'iniziativa ricorda Kathrine Virginia Switzer, emblema della lotta per la parità dei sessi da quando nel 1967 decise di correre la maratona di Boston



PIOMBINO — Domenica 13 Giugno si svolgerà la maratona per le pari opportunità intitolata #261 Ce la posso fare.

La manifestazione sarà suddivisa in due categorie, la prima intesa come una passeggiata non competitiva e destinata agli amanti delle camminate nel verde e la seconda per i podisti. Sarà possibile iscriversi direttamente al piazzale di Calamoresca dalle ore 8 e 30 della mattina; l’inizio della camminata è previsto per le 9 e 30, mentre i corridori partiranno alle 10. Il percorso, della durata di circa due ore e mezzo fino a Baratti. L’evento è gratuito e aperto a tutti.

“Siamo davvero orgogliosi di aver organizzato questo evento. – ha detto la presidente della Commissione per le Pari opportunità Rosy Di Falco - La maglia numero 261 di Kathrine Virginia Switzer è diventata un emblema della lotta per la parità dei sessi da quando nel 1967 decise di correre la maratona di Boston destinata ai soli uomini; abbiamo pertanto voluto omaggiare quel gesto coraggioso. La determinazione della Switzer rappresenta sia un messaggio di uguaglianza che uno stimolo per le donne a rivendicare i propri diritti, a combattere contro chiunque cerchi di sottometterle, sminuirle o escluderle. L’intento dell’iniziativa è dunque non tanto incentrato sulla competizione quanto piuttosto sulla partecipazione, perché tutti possano godere liberamente dell’attività sportiva nella natura”. 

Nel 1967, ricordiamo, una donna di nome Kathrine Virginia Switzer si iscrisse alla maratona di Boston nonostante la partecipazione fosse riservata solo agli uomini. L’atleta infatti si registrò indicando soltanto le iniziali del proprio nome e ottenne il pettorale numero 261. Quando i giudici di gara si accorsero del fatto tentarono di impedirle di partecipare strattonandola con veemenza. Tuttavia aiutata dal fidanzato, anch’egli iscritto alla competizione, riuscì a divincolarsi e partecipare, portando a termine la gara nel tempo di 4 ore e 20 minuti. La reazione violenta degli organizzatori suscitò molto clamore nell’opinione pubblica e dal 1972 la maratona di Boston fu ufficialmente aperta alle donne. Da allora il numero 261 è diventato simbolo in tutto il mondo di parità di genere.


Se vuoi leggere le notizie principali della Toscana iscriviti alla Newsletter QUInews - ToscanaMedia. Arriva gratis tutti i giorni alle 20:00 direttamente nella tua casella di posta.
Basta cliccare QUI

Tag
Iscriviti alla newsletter QUInews ToscanaMedia ed ogni sera riceverai gratis le notizie principali del giorno