Attualità venerdì 20 settembre 2024 ore 18:30
Discarica, tutti i dubbi dei comitati cittadini

Tre comitati scrivono al sindaco e ai capigruppo del Consiglio direttivo ed esprimono tutta la loro preoccupazione
PIOMBINO — Il Comitato Salute Pubblica, La Piazza e il Comitato Liberi insieme per la salute hanno scritto una lettera indirizzata al sindaco e ai capigruppo del Consiglio comunale esprimendo perplessità e preoccupazioni per il futuro della discarica di Ischia di Crociano.
"L'amministratore unico di Rinascenza ha rilasciato in questi giorni un'ampia intervista sul futuro e sulle prospettive delle discariche di Ischia di Crociano e del relativo piano industriale. - scrivono i comitati - Ci domandiamo quale sia tale piano futuro e perchè non sia stato discusso in Consiglio comunale né presentato al pubblico. Alcune osservazioni, ci sentiamo di avanzare, in riferimento alle parole dell'Imprenditore e in riferimento alle azioni e procedure della Regione e del Comune. Mentre la città sperava nella messa in sicurezza delle discariche, nell'utilizzo degli spazi residui per accogliere rifiuti industriali e quelli derivanti dalle bonifiche, si apprende che fin da subito la nuova proprietà ha palesato agli Enti la necessità di poter conferire in discarica rifiuti organici con valenza economica che avrebbero permesso di ammortizzare costi per interventi ambientali e per consistenti guadagni. Ecco in città si parlava di Verde Pubblico, ma nelle intenzioni del nuovo gestore si procedeva in altra direzione ricalcando il vecchio modello a suo tempo proposto da Rimateria: conferire anche rifiuti organici per avere più risorse, più guadagni. Nulla di nuovo dunque, e infatti la Regione ha modificato la VIA tornando indietro sulle proprie decisioni che parlavano di rifiuti industriali, per consentire anche il collocamento di rifiuti organici".
"L'amministrazione comunale ha impugnato questa decisione, ma non ha richiesto la sospensiva al Tar nel tentativo di fermare il proseguo della procedura, che invece sta proseguendo con l’istanza del privato per ottenere l'autorizzazione al conferimento. - proseguono i comitati - L'amministratore di Rinascenza dice che con la loro gestione al momento i disagi del passato che molestavano il territorio sono spariti e subito dopo aggiunge che per il momento le attività sono limitate a pochi spazi residui, ecco svelato il mistero anche se qualche intervento ambientale si presume sia stato adottato, ma con la ripresa di rifiuti organici i timori si riprodurranno. La nostra contrarietà alla così detta “sopraelevazione” della ex discarica Lucchini e riprofilatura con ex Asiu deriva dal pensare che non si tratti di ampliamenti in elevazione, ma di realizzazione di una nuova discarica su quella esistente, poiché di diversa classificazione e perchè dovrebbe essere dotata di propri impianti di estrazione del biogas e del percolato".
I comitati aggiungono che "Va ricordato che non si possono costruire nuove discariche a meno di 500 metri dal centro abitato di Colmata e Montegemoli e per il principio di precauzione, nemmeno ampliamenti. Occorre anche sottolineare che l'Arpat denuncia problematiche per la tenuta del telo di fondo della ex Lucchini vista la presenza di percolato nell'area adiacente le discariche e si pensa di caricare ancora quei teli di pesanti rifiuti?"
"La magistratura sta indagando, il Comune non ha ancora eseguito i tanto richiesti carotaggi, le forze politiche di maggioranza e minoranza non hanno riposto alla nostra richiesta di rivolgersi alla Regione affinchè sospenda ogni determinazione. Delle indagini e delle risultanze della magistratura se ne dovrà tenere di conto per il futuro di quell'area. L'amministratore unico parla di spazi riservati all'industria siderurgica e fa riferimento al progetto Metinvest, non valuta o non vuol valutare che se e quando arriveranno le produzioni (presumibilmente tra qualche anno) gli spazi in discarica saranno già riempiti di rifiuti provenienti da fuori nell'eterno bilancio prospettato: rifiuti da fuori anche con componente organica, maggiori entrate, lavori ambientali, insomma lo stesso mantra".
"Si parla di ospitare quello che non sarà recuperabile nella produzione di acciaio da forni elettrici, - continuano i comitati -peccato però che quello che non potrà essere recuperato sono le polveri provenienti dall'abbattimento fumi, che sono rifiuti pericolosi, ci si prepara anche a questo? Generalmente il recupero delle scorie e la relativa trasformazione avviene direttamente ad opera di chi gestisce l'acciaieria elettrica. Proviamo ad immaginare quella parte di territorio e vediamo un disordine urbanistico e logistico: l'area discariche che passo dopo passo si estende e nelle vicinanze, abitazioni, spiagge, viabilità, impianti ricettivi della ex Centrale elettrica, porticciolo turistico ...acciaieria elettrica".
"C'è chi in questi giorni tramite stampa chiedeva se il Comitato o i Comitati fossero contenti di come è stata gestita la vicenda discarica anche da un punto amministrativo: no, non siamo contenti, avremmo desiderato sentire parlare di bonifiche, di messa in sicurezza, di spazi residui destinati alle bonifiche del territorio, di compartecipazione pubblica e quello che ci preoccupa è che non abbiamo notizie se le prescrizioni e raccomandazione Arpat del luglio 2021 siano state attuate (problematiche lacerazioni teli di fondo) e se siano state attuate dall'attuale gestore le prescrizioni della Regione a suo tempo rivolte a Rimateria, mentre le procedure vanno avanti".
"Si ribadisce inoltre che tutta l'area delle discariche deve essere inserita all'interno del SIN e della trincea drenante per la bonifica della falda superficiale. Ci chiediamo quale valore abbiano le destinazioni d'uso indicate negli strumenti urbanistici e quale prezzo il territorio potrebbe essere costretto a pagare per la mancanza di una propria idea progettuale atta a valorizzare le proprie risorse endogene in armonia con le produzioni industriali che dovrebbero essere non totalizzanti, ma inserite in un processo di diversificazione, in una città di pregio ambientale e paesistico", concludono i comitati.
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