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Lavoro giovedì 26 dicembre 2019 ore 16:18

“Finora nulla è stato fatto dall'azienda”

È il Camping Cig a tirare una linea in vista delle scadenze previste per Jsw, i forni elettrici, i treni di laminazione e la questione amianto



PIOMBINO — “C’era una volta una fabbrica: c’è ancora?”, se lo domanda il coordinamento Art.1 Camping Cig che in questi giorni ha letto la relazione del Commissario governativo Pietro Nardi e il comunicato sindacale.

“Il primo prospetta una situazione negativa di Jsw Italy e fa presente che parti del business plan non sono ancora note; - hanno detto - si fa menzione di un solo forno elettrico anziché tre; si parla di investimenti di milioni di euro sull’esistente, senza dire nulla sui nuovi treni di laminazione previsti. Soprattutto, per la prima volta da una fonte autorevole come Nardi, si riconosce che ci saranno almeno 250 esuberi”.

Nel documento di Nardi si ipotizza che fino al 2023 l’impiego sarà dalle 750 alle 1450 unità a regime.

"Rimarrebbero da collocare 250 unità. - hanno sottolineato - E se invece la prospettiva sarà la sola laminazione, quanti saranno? Quello che il Camping paventa da lungo tempo, viene tragicamente confermato nell'assordante silenzio generale. Intanto, da questo mese i cassintegrati riscuotono intorno a 80 euro netti mese in meno, senza dimenticare la tragedia dell'indotto. Anche i sindacati sono preoccupati della situazione e chiedono la riapertura dei termini per la legge sull’amianto per asciugareil bacino dei lavoratori ex Aferpi; inoltre, c’è un timido accenno a soluzioni comuni per il comparto siderurgico italiano, soluzioni che il Camping Cig propone da anni. In merito all’amianto presente in fabbrica, - hanno aggiunto - ricordiamo al sindaco Ferrari, primo responsabile della salute dei cittadini, che la situazione è grave ed è necessario un intervento degli organismi preposti”. 

A proposito dell’incontro al Mise, il Camping Cig sollecita l’incontro. “Abbiamo appreso che la Regione Toscana ha richiesto un nuovo incontro al Mise per il 15 gennaio sull’accordo di programma: a proposito, ma il 4 dicembre Rossi, che aveva un impegno a Bruxelles, non poteva farsi sostituire da un assessore senza far saltare l’incontro? Sembra che i sindacati vogliano agganciarsi alla data del 15 gennaio per svolgere finalmente l’incontro previsto il 19 settembre e poi scomparso dai radar”.

Un incontro quello al Ministero dello Sviluppo economico che diventa necessario considerando che il 31 gennaio scadono i 18 mesi di valutazione sul da farsi da parte di Jsw.

“Finora, nulla è stato fatto dall'azienda, neanche la parte più facile, cioè le demolizioni, le quali dovevano essere concluse entro il 31 dicembre 2019, come da Accordo di Programma e business plan. Ci poniamo alcune domande: - proseguono - forse perché l’azienda non si è attivata sul piano ambientale per ottenere le autorizzazioni necessarie? Oppure perché non si è attivata per il necessario smaltimento dei detriti derivanti dalle demolizioni stesse? O perché non si sono voluti spendere i soldi necessari? O perché non c’è un’idea chiara su che cosa fare degli spazi che si renderebbero disponibili? Ricordiamo che chiedere non significa ottenere e se vogliamo che Piombino sia ascoltata, la sua voce deve farsi sentire: l’unico modo è mobilitarsi in forza con tutta la città, non solo con i dipendenti ex Lucchini”.

Per il Camping Cig la strada è quella della mobilitazione e chiede alle organizzazioni sindacali di coinvolgere le Amministrazioni Regionale, Comunale, le altre della Val di Cornia e delle Colline Metallifere e i cittadini di Piombino.


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