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RIGASSIFICATORE domenica 13 novembre 2022 ore 19:30

Rigassificatore, “provare richiesta di sospensiva”

È questa la strada migliore secondo i comitati Salute pubblica, La piazza e Liberi insieme per provare a fermare l’inizio dei lavori Snam a Piombino



PIOMBINO — Mentre stanno arrivando centinaia di tubi per l’allaccio alla rete nazionale del gas, i comitati del no al rigassificatore Salute pubblica, La Piazza e Liberi insieme avanzano alcune riflessioni alle possibili azioni di contrasto alla realizzazione dell’opera.

“A noi sembrerebbe opportuno ricorrere alla richiesta di sospensiva: - hanno spiegato - depositare un ricorso senza l’istanza di cautela, potrebbe ingenerare nel Tribunale la convinzione che il pericolo paventato o i motivi di sicurezza per l’ambiente e la salute dei cittadini, non siano poi così fondati, se si è disposti a tollerarli per una scadenza non breve. La controparte, quando il Tribunale, fra qualche anno, dovesse entrare nel merito del ricorso, potrebbe portare argomenti a suo favore, quali quelli di dimostrare che ingenti somme pubbliche per le opere, ormai, siano state spese e che in tutto questo periodo, come ci auguriamo, non siano successi incidenti rilevanti. Vari Enti, nel frattempo, potrebbero aver beneficato o ricevuto promesse di compensazioni. Quindi, perché dopo tutto questo tempo annullare un atto? Tempo trascorso, compensazioni, lavori eseguiti giocherebbero a favore della Snam e le compensazioni in primis rappresenterebbero una sorta di acquiescenza, non certo utile per il ricorso di merito”.

Gli attivisti si sono domandati se l’istanza di sospensiva potrebbe essere accolta. “Ovviamente non possiamo dirlo, ma certo se si indicassero le circa 100 prescrizioni, alcune delle quali quasi impossibili da ottemperare, l’insufficiente analisi sui rischi di incidenti rilevanti, la presenza di zona di letalità nella quale sono possibili incidenti appunto letali in una parte delle banchine, la banchina nord dove la Capitaneria è chiamata ad assicurare (ci chiediamo come) la continuità con i traffici portuali, le prescrizioni sull’ambiente marino e sulle emissioni in atmosfera che rimandano ad altre prescrizioni o pratiche operative o impiantistiche da modellare continuamente su superamenti di limiti lasciati di fatto alla discrezionalità. Insomma, se si indicasse tutto questo, forse qualche possibilità di successo potremmo averla”.

“Inoltre - hanno proseguito - riteniamo che un giudizio negativo, in sede cautelare, non possa influenzare il merito. Per noi varrebbe la pena provare il percorso della richiesta di sospensiva. E comunque, dopo il primo grado, si potrebbe adire al Consiglio di Stato”, hanno concluso.


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