Questo sito contribuisce alla audience di 
QUI quotidiano online.  
Percorso semplificato Aggiornato alle 19:50 METEO:PIOMBINO14°15°  QuiNews.net
Qui News valdicornia, Cronaca, Sport, Notizie Locali valdicornia
giovedì 23 gennaio 2025

SORRIDENDO — il Blog di Nicola Belcari

Nicola Belcari

Ex prof. di Lettere e di Storia dell’arte, ex bibliotecario; ex giovane, ex sano come un pesce; dilettante di pittura e composizione artistica, giocatore di dama, con la passione per gli scacchi; amante della parola scritta

Re e regnanti

di Nicola Belcari - mercoledì 11 dicembre 2024 ore 08:30

Non dirò nulla di nuovo. Ripeterò ciò che è già stato detto cento, mille volte. Niente di nuovo sotto il sole. Come sempre. Senza considerazioni (che non sarebbero originali). Per chi? Perché? Non è chiaro per tutti?

Sono tempi bui. I popoli come pecore del branco allo sbando, spaurite cercano un capo, una guida nella tempesta, scampo al naufragio. I segni della fine ci sono. Sul cavallo rosso la guerra, su quello nero la fame, su quello verde giallastro la peste già scorrazzano falciando vittime. Questo presente incerto e torvo e un futuro cupo è ciò che i governanti, signori del mondo, ci servono.

Com’è che al potere sale il peggiore? L’apologo di Iotam dal Libro dei libri (Giudici, al cap. 6) dà una spiegazione. Gli alberi si misero in cammino per designare un loro re. Dissero all’ulivo “regna tu su di noi”. L’ulivo non accettò: “dovrei rinunciare al mio olio per primeggiare sugli alberi”. Si rivolsero al fico che rifiutò: “dovrei rinunciare al mio frutto squisito” per sovrastare gli altri. Poi fu la volta della vite: “dovrei rinunciare al mio vino per agitarmi al di sopra degli alberi”. Allora gli alberi dissero al pruno “vieni tu a regnare su di noi”. Il pruno accettò ponendo condizioni e minacce: “venite a rifugiarvi sotto la mia ombra; se no esca un fuoco dal pruno e divori i cedri del Libano!”.

Così il rovo divenne re. Ogni commento è superfluo. Se gli animali avessero un re sarebbe il maiale (sia detto senza offesa per il rovo, né per il maiale).

Dovrei abbandonare l’animo allo sconforto? All’amara sentenza di tanti altri: un popolo si merita i governanti che ha? Perché? Non ha scelto i rappresentanti. Perché gli eletti non dovrebbero essere i migliori? Forse che un bambino sciocco si merita un maestro sciocco?

Che poi l’uomo sia stupido e cattivo e il mondo non possa che essere brutto per questo, è un’altra storia.

Nicola Belcari

Articoli dal Blog “Sorridendo” di Nicola Belcari