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martedì 19 marzo 2024

MUSICA E DINTORNI — il Blog di Fausto Pirìto

Fausto Pirìto

FAUSTO PIRITO - Sulle strade del Pop (e non solo) con l'ex caporedattore di Tutto Musica & Spettacolo, già direttore artistico del contest Rock Targato Italia e garante del Festival della contaminazione BresciaMusicArt, ideatore e curatore del Tributo ad Augusto Daolio e del contest Soms Experience, autore dei libri “In viaggio con I Nomadi” e “Vasco in concerto”

C'era una volta il Festival della canzone italiana

di Fausto Pirìto - lunedì 09 febbraio 2015 ore 06:15

Puntuale come il Natale, la Pasqua e Ferragosto, è in arrivo la kermesse sacro-pagana del Festival della Canzone Italiana. L'edizione di quest'anno è la 65.a e sarà difficile un po' per tutti (almeno per chi segue la Tv) sottrarsi a questo rito collettivo e stantio troppo spesso e a torto (secondo me) definito “lo specchio del Paese reale”.

Tra gossip e canzonette, Sanremo (la “città dei fiori”, come viene definita romanticamente la località rivierasca) si sta preparando ad accogliere, dal 10 al 14 febbraio, una quantità irragionevole di artisti, giornalisti, troupe televisive, mitomani e quant'altro. Non mancheranno neanche consistenti forze dell'ordine, che presidieranno strade e piazze intorno al Teatro Ariston e al Casino per prevenire, si dice, eventuali e probabili “azioni di disturbo”. Perché si sa, il festival nazional-popolare è una occasione ghiotta per coloro che vogliono “apparire” a tutti i costi, vista l'audience di una decina di milioni di telespettatori (circa) che la manifestazione fa puntualmente registrare.
I cantanti scaldano le ugole, i giornalisti affilano le zanne per affondarle meglio nel collo di quei “protagonisti” che non sapranno difendersi... qualcuno, tra la gente della strada, si prepara già a fare il proprio show-scoop davanti o dentro al teatro, davanti o dietro le telecamere. Quelli che godono (ma solo un po', visto che in fondo si tratta solo di pochi giorni) sono i ristoratori del posto in trepida attesa di riempire i loro locali di vip e simil-vip


Dico tutto questo perché, in trent'anni di lavoro nel mondo dello spettacolo e della musica, anche io in passato non ho potuto dire no alle “sirene sanremesi”. Di Festival ne ho seguiti molti (anche se ho sempre preferito andare a Sanremo in occasione del Premio annuale organizzato dal Club Tenco). Mi sono anche divertito: in fondo, non era così stressante... tutti i giorni, sveglia alle 10 (meglio alle 10:30), ricca colazione con vista mare, conferenza stampa a mezzogiorno, pranzo al solicchio, sempre sul lungomare, alle 14... qualche intervista di routine, presenza alle prove pomeridiane (ma non obbligatoria), passeggiata e aperitivo, inizio dello spettacolo, cena dopo mezzanotte e after-show vari fino all'alba... mamma mia, immaginate la fatica?


E la musica? Be', quella è un contorno, un dettaglio secondario, un optional... anche se, diciamo la verità, in passato il Festival ha anche regalato momenti esilaranti (come le sceneggiate di Pippo “il salvatore” Baudo, l'uscita di Belén Rodríguez con la sua “farfallina” tatuata in bella mostra e quella di Roberto Benigni a cavallo, entrambe del 2011) e perfino squarci di alta qualità (due esempi per tutti: Luis Armstrong nel 1968 e l'exploit di Vasco Rossi nel 1982). 


Tante canzoni presentate al Festival sono comunque entrate nella piccola-grande storia della musica leggera italiana. Ce ne sarà qualcuna anche quest'anno all'altezza dei fasti d'altri tempi? Ne dubito. Scorrendo i nomi dei “gareggianti” che si daranno battaglia da martedì 10 febbraio a colpi di note & cattiverie, sul palco e fuori scena, ci sarebbe da piangere (se non si trattasse solo di uno spettacolo tragicomico).


Annalisa, Bianca Aztei, Biggio e Mandelli, Dear Jack, Lara Fabian, Lorenzo Fragola, Il Volo, Moreno... ecco nomi definiti BIG... e anche quelli un po' più noti non scherzano, in quanto a “spessore artistico”: Chiara, Maurizio Coruzzi (insomma, Platinette... che però è in coppia con la brava Grazia Di Michele), Nesli... a voler esser buoni, salverei Malika Ayane, Alex Britti, Irene Grandi, Gianluca Grignani, il toscano Marco Masini, Nek, Anna Tatangelo e Nina Zilli... meno della metà... se poi dovessi andare per gusto musicale personale e simpatia, il drappello si ridurrebbe ulteriormente a Alex Britti (forse), Irene Grandi, Gianluca Grignani e Nek. Non ci resta che sperare in qualche sorpresa dalle cosiddette Nuove Proposte, che per definizione non possiamo giudicare a priori.


E gli ospiti? Le guest star? Eccole: Biagio Antonacci, Gianna Nannini, Tiziano Ferro, Al Bano e Romina Power (ovvero, gli strappalacrime di turno), Giovanni Allevi, Conchita Wurst (?), Imagine Dragons (?), Charlize Theron, Antonio Conte (?), Luca e Paolo, Saint Motel (?), Will Smith, Margot Robbie (?), The Avener (?), Ed Sheeran (?) e, udite udite, il cast di Braccialetti Rossi (?!?). Giudicate voi... Tutti alla corte del simpaticone di turno, Carlo Conti, e delle sue “vallette”: Arisa, Emma e la bella attrice spagnola (su questo non si discute...) Rocío Muñoz Morales.


Un'ultima annotazione (che però mi coinvolge personalmente). Per qualche anno, fino al 2012, tutti i giorni del Festival (dopo il Tg1 delle 13:30) andava in onda “Sanremo Question Time”, un programma che “offriva ottimi ascolti, a testimonianza dell’interesse del pubblico non solo per lo spettacolo in sé, ma anche per i retroscena della manifestazione” (come si legge in www.televisionando.it). Uno spazio in diretta che registrava “a caldo” gli umori e le previsioni della sala stampa

Autore della trasmissione, che venne cancellata con una burocratica e asettica circolare Rai solo una settimana prima dall'inizio della “bolgia”, era mio fratello Nino Pirìto, giornalista specializzato, storico opinionista del Festival ben accreditato nell'ambiente della musica e non solo. “Ci avevo messo 20 anni a vedere realizzata questa idea che, con poca spesa, garantiva un grande seguito di telespettatori, fino a 4 milioni e mezzo di contatti quotidiani. Una decisone, quella della Rai, per me incomprensibile e offensiva”, si sfogò Nino all'epoca. “Possibile che per far fuori un 'estraneo'”, sottolineava www.televisionando.it in un commento dell'epoca, “si arrivi a rinunciare a un programma super-economico e di successo? Be', non sarebbe la prima volta in Rai...”.

Post Scriptum: per quanto mi riguarda, sarò costretto a rinunciare (grazie al cielo!) sia alla serata di giovedì 12 sia alla finale del 14 perché impegnato al circolo Società Operaia di Mutuo Soccorso di Palaia, dove si svolgeranno rispettivamente la terza selezione di S.O.M.S. Experience e il concerto dei Fuochi di Paglia. Chi volesse aggregarsi, per liberarsi del Festival, sarà il benvenuto...

Fausto Pirìto

Louis Armstrong - Mi Va Di Cantare (1968)
Vasco Rossi - Vado al massimo (1982)

Articoli dal Blog “Musica e dintorni” di Fausto Pirìto