Il diritto ad essere disconnessi
di Federica Giusti - venerdì 18 ottobre 2024 ore 08:00
Viviamo in un mondo iper tecnologico e questo è sicuramente vantaggioso da tanti punti di vista.
Ma la tecnologia talvolta può diventare anche un’arma a doppio taglio, qualcosa che, anziché aiutare, finisce con il renderci schiavi.
E questo è ciò che accade con sms, messaggi whatsapp, telefonate e mail.
Sempre più lavori non hanno orario. Sempre più spesso ci sentiamo liberi di contattare qualcuno in ogni momento della giornata. Talvolta pensando: “Intanto ho scritto, leggerà quando può…”, talvolta credendo di non disturbare con una semplice richiesta.
Invece potrebbe essere utile iniziare a pensarla diversamente. Quando noi interagiamo anche professionalmente con qualcuno, “compriamo” le sue competenze e non il suo tempo o la sua vita.
Mandare ai collaboratori infinite mail e richieste dopo l’orario d’ufficio, scrivere messaggi con richieste nel fine settimana significa due cose, a mio avviso. La prima riguarda il non rispetto dell’altro come persona, difettando di empatia. La seconda riguarda la sempre più scarsa e rara capacità di tollerare la frustrazione dell’attesa.
Entrambi gli aspetti si legano al contesto storico culturale che stiamo vivendo e, quindi, a quello educativo che lo ha preceduto.
Educarci ed educare alla pazienza, all’attesa e al rispetto dovrebbe essere, ovviamente a parer mio, uno dei nostri obiettivi a livello sociale.
Qualche giorno fa è stata depositata una proposta di legge che vieta al datore di lavoro di contattare il dipendente fuori orario. E il fatto che sia servita una proposta e non ci si sia arrivati tramite buonsenso mi rattrista un po’.
Consigliare semplicemente di ignorare significa non riuscire completamente a vedere l’entità del problema. Non posso ignorare qualcuno che è prepotentemente entrato nella mia vita perché comunque mi sta facendo perdere del tempo, mi sta attivando, mi sta preoccupando, o altro ancora. E lo sta facendo in un momento in cui non dovrebbe farlo.
Molto meglio sarebbe riuscire ad attendere e chiedere solo quando possibilitati a farlo.
Se è vero che da soli non si cambia il mondo, è altrettanto vero che uniti ognuno può fare il suo. Pensiamoci tutti prima di scrivere o chiamare, sicuramente non perderemo niente, anzi!
Federica Giusti