Corruttibilità e machiavellismo
di Adolfo Santoro - sabato 13 aprile 2024 ore 09:00
I casi di Bari e del Piemonte, quello dell’arresto di un meloniano a Palermo per concorso esterno mafioso, oltre a quelli di Santanché e di altri politici dell’attuale governo hanno riaperto il tema della corruttibilità, della contiguità con la malavita e dell’irrispettosità delle leggi, anzi tutto della Costituzione.
Nel 1991 venne introdotto nell’ordinamento italiano lo scioglimento delle amministrazioni locali per le infiltrazioni mafiose; da allora sono stati sciolti 383 comuni, in 25 dei quali c’è stato poi l’annullamento. Negli ultimi trent’anni sono stati sciolti 69 comuni il cui sindaco era stato votato in una coalizione di centrodestra, 46 di centrosinistra e 157 di liste civiche (per lo più di centro-destra), che sono dunque quelle più permeabili alle organizzazioni mafiose. Se nei primi anni ‘90 le infiltrazioni mafiose erano presenti soprattutto nel Sud Italia (Campania, Puglia, Sicilia, Basilicata), poi il fenomeno si è esteso anche nelle aree del Nord: su 383 decreti di scioglimento, appena 13 hanno riguardato il Centro Nord Italia, che però hanno riguardato comuni importanti come Ventimiglia (2012), Ostia (2015), Saint-Pierre (2020) e Anzio (2022).
Secondo il Rapporto elaborato da “Transparency International” l’Italia nel 2023 è retrocessa di un posto rispetto all’anno precedente per “percezione della corruzione” ed ha occupato così il 42° posto su 180 Paesi con un punteggio di 56. L’indice di Percezione della Corruzione (CPI) di Transparency International misura la percezione della corruzione nel settore pubblico e nella politica in numerosi Paesi di tutto il mondo. Lo fa basandosi sull’opinione di esperti e assegnando una valutazione che va da 0, per i Paesi ritenuti molto corrotti, a 100, per quelli “puliti”. La media dei paesi dell’Europa occidentale è di 65 punti (peggiorata di un punto, rispetto ai 66 dello scorso anno). I paesi meno corrotti del mondo sono la Danimarca (90 punti), la Finlandia (87) e la Nuova Zelanda (85). In fondo alla classifica ci sono Somalia (11), e Venezuela e Siria (13). Il CPI 2023 rivela che in più di un decennio la maggior parte dei Paesi ha fatto pochi progressi nell’affrontare la corruzione del settore pubblico; oltre i due terzi dei Paesi ottengono un punteggio inferiore a 50 su 100; il CPI di più dell’80% della popolazione mondiale è al di sotto di 43.
In Italia la legge 24 novembre 1981, n. 689 è il pilastro fondativo dell’intero sistema sanzionatorio amministrativo. Nel decennio scorso c’è stato un cambiamento con la legge n. 190/2012, con l’introduzione delle norme sulla trasparenza amministrativa e con la costituzione dell’Anac. Ed è ormai patrimonio comune quale sia la metodologia di gestione del rischio di corruzione, che prevede strumenti per un ruolo proattivo delle singole amministrazioni:
1 rotazione del personale (legge del 6/11/2012, n. 190);
2 pantouflage, per cui i dipendenti che, negli ultimi tre anni di servizio, hanno esercitato poteri autoritativi o negoziali per conto delle pubbliche amministrazioni, non possono svolgere, nei tre anni successivi alla cessazione del rapporto di lavoro pubblico, l’esercizio di attività lavorativa o professionale verso i soggetti privati destinatari dell’attività della pubblica amministrazione svolta attraverso i medesimi poteri;
3 formazione
4 comunicazione dei conflitti di interessi
5 inconferibilità e l’incompatibilità degli incarichi dirigenziali e degli incarichi amministrativi di vertice, al fine di garantire l’imparzialità soggettiva dei dipendenti pubblici;
6 trasparenza (legge del 7/8/, n. 241);
7 Codice di comportamento dei dipendenti pubblici;
8 whistleblowing, cioè la strutturazione di sistemi di segnalazione riservati e protetti;
9 Il Piano nazionale anticorruzione.
Ma a tale perfezionismo teorico sono corrisposti provvedimenti spesso simbolici (scarsi controlli, norme sul conflitto di interesse piene di buchi) ed una macchinosità che ha gravato le amministrazioni (vecchie e senza organici) di sempre nuovi adempimenti. La ricerca di una “semplificazione” ha però vanificato, nell’ultimo anno, l’anticorruzione attraverso molti i provvedimenti che sono andati in senso opposto: il nuovo codice degli appalti, l’abolizione del reato di abuso d’ufficio, la riformulazione del reato di “traffico di influenze illecite”, la modifica della normativa sulle intercettazioni, la prescrizione dei reati anche dopo il primo grado, il divieto di usare i trojan per reati di corruzione, l’eliminazione dei controlli in itinere degli appalti finanziati con fondi del Pnrr e un disegno di legge che rende sempre più remoto per i decisori pubblici il rischio che siano chiamati a rispondere degli sprechi di fondi pubblici, causati da tangenti o altro. Quando il Presidente dell’Autorità Anticorruzione si è permesso di formulare una sommessa critica ai potenziali effetti criminogeni della riforma degli appalti ne sono state invocate le dimissioni; tutte le raccomandazioni del rapporto europeo sullo stato del Rule of Low in Italia sono rimaste inevase; nessuna nuova norma è andata a regolare i conflitti di interesse e l’attività di lobbying, né si è istituito un registro operativo per rappresentanti dei gruppi di pressione; non è stato affrontata la pratica di canalizzare le donazioni politiche attraverso fondazioni e associazioni, per questa via rendendo opachi i rapporti tra i decisori politici e chi li influenza nell’ombra, né è stato introdotto un registro elettronico unico per le informazioni sul finanziamento dei partiti e delle campagne elettorali.
Per il Presidente di Transparency International Italia, Michele Calleri, “In un tempo in cui le guerre e gli altri conflitti internazionali si incancreniscono, pregiudicando i commerci e le normali migrazioni, qualcuno potrebbe pensare che, allora, la corruzione sia tollerabile e che i controlli possano attenuarsi, ma sbaglia. La corruzione nuoce all’economia e mortifica l’integrità delle persone, in ogni epoca e in ogni contesto. Occorre che la politica e i governi mantengano in cima alla loro agenda i temi della trasparenza e della lotta alla corruzione”. In Italia rimangono aperte alcune questioni che continuano ad incidere negativamente sulla capacità del nostro sistema di prevenzione della corruzione nel settore pubblico. Dalle carenze normative che regolano il tema del conflitto di interessi nei rapporti tra pubblico e privato, alla mancanza di una disciplina in materia di lobbyinge alla recente sospensione del registro dei titolari effettivi che limita gli sforzi dell’antiriciclaggio.
La “corruttibilità” è sì un problema strutturale, ma è anche una questione di maturità civica del singolo cittadino. Ecco, allora, un test che valuta il tuo livello di “machiavellismo”, cioè la tua disponibilità a giustificare i mezzi (corrotti), se il fine è apparentemente “buono”; il “machiavellismo” è perciò anche un indice della tua “corruttibilità”. Se vuoi fare il test inizia col segnare le tue risposte alle 20 domande.
1. Quando chiedi a qualcuno di fare qualcosa per te, è meglio fornire le vere ragioni per cui lo desideri piuttosto che fornire ragioni che hanno più peso.
0 In disaccordo 1 In disaccordo in parte 2 Né d’accordo né in disaccordo 3 D’accordo in parte 4 D’accordo
2. Tutto sommato, è meglio essere umili e onesti che essere importanti e disonesti.
0 In disaccordo 1 In disaccordo in parte 2 Né d’accordo né in disaccordo 3 D’accordo in parte 4 D’accordo
3. È difficile andare avanti senza prendere scorciatoie qua e là.
0 In disaccordo 1 In disaccordo in parte 2 Né d’accordo né in disaccordo 3 D’accordo in parte 4 D’accordo
4. In generale, le persone non lavoreranno duro a meno che non siano costrette a farlo.
0 In disaccordo 1 In disaccordo in parte 2 Né d’accordo né in disaccordo 3 D’accordo in parte 4 D’accordo
5. È saggio adulare le persone importanti.
0 In disaccordo 1 In disaccordo in parte 2 Né d’accordo né in disaccordo 3 D’accordo in parte 4 D’accordo
6. P.T. Barnum aveva torto quando diceva che ogni minuto nasce un idiota.
0 In disaccordo 1 In disaccordo in parte 2 Né d’accordo né in disaccordo 3 D’accordo in parte 4 D’accordo
7. Chiunque si fidi completamente di qualcun altro è in cerca di guai.
0 In disaccordo 1 In disaccordo in parte 2 Né d’accordo né in disaccordo 3 D’accordo in parte 4 D’accordo
8. Il modo migliore per gestire le persone è dire loro quello che vogliono sentire.
0 In disaccordo 1 In disaccordo in parte 2 Né d’accordo né in disaccordo 3 D’accordo in parte 4 D’accordo
9. La più grande differenza tra la maggior parte dei criminali e le altre persone è che i criminali sono abbastanza stupidi da farsi prendere.
0 In disaccordo 1 In disaccordo in parte 2 Né d’accordo né in disaccordo 3 D’accordo in parte 4 D’accordo
10. Non ci sono scuse per mentire a qualcun altro.
0 In disaccordo 1 In disaccordo in parte 2 Né d’accordo né in disaccordo 3 D’accordo in parte 4 D’accordo
11. Le persone che soffrono di malattie incurabili dovrebbero avere la possibilità di scegliere di essere messe a morte senza dolore.
0 In disaccordo 1 In disaccordo in parte 2 Né d’accordo né in disaccordo 3 D’accordo in parte 4 D’accordo
12. Non dire mai a nessuno il vero motivo per cui hai fatto qualcosa a meno che non sia utile farlo.
0 In disaccordo 1 In disaccordo in parte 2 Né d’accordo né in disaccordo 3 D’accordo in parte 4 D’accordo
13. Essere buoni sotto tutti gli aspetti è possibile.
0 In disaccordo 1 In disaccordo in parte 2 Né d’accordo né in disaccordo 3 D’accordo in parte 4 D’accordo
14. L’onestà è la migliore politica in tutti i casi.
0 In disaccordo 1 In disaccordo in parte 2 Né d’accordo né in disaccordo 3 D’accordo in parte 4 D’accordo
15. La maggior parte delle persone che riescono ad avere successo nel mondo conducono una vita pulita e morale.
0 In disaccordo 1 In disaccordo in parte 2 Né d’accordo né in disaccordo 3 D’accordo in parte 4 D’accordo
16. Si dovrebbe agire solo quando si è sicuri che sia moralmente giusto.
0 In disaccordo 1 In disaccordo in parte 2 Né d’accordo né in disaccordo 3 D’accordo in parte 4 D’accordo
17. La maggior parte delle persone sono fondamentalmente buone e gentili.
0 In disaccordo 1 In disaccordo in parte 2 Né d’accordo né in disaccordo 3 D’accordo in parte 4 D’accordo
18. La maggior parte delle persone dimentica più facilmente la morte dei propri genitori che la perdita dei propri beni.
0 In disaccordo 1 In disaccordo in parte 2 Né d’accordo né in disaccordo 3 D’accordo in parte 4 D’accordo
19. È più lecito presumere che tutte le persone abbiano una vena malvagia e che verrà fuori quando ne verrà data la possibilità.
0 In disaccordo 1 In disaccordo in parte 2 Né d’accordo né in disaccordo 3 D’accordo in parte 4 D’accordo
20. La maggior parte delle persone è coraggiosa.
0 In disaccordo 1 In disaccordo in parte 2 Né d’accordo né in disaccordo 3 D’accordo in parte 4 D’accordo
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A questo punto somma le tue risposte alle domande 1, 2, 10, 11, 12, 13, 14,15, 16, 17 e 20. Poi sottrai da questa somma la somma delle tue risposte alle domande 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 12, 18 e 19.
Un risultato tra 0 e 20 suggerisce un indice di machiavellismo, e quindi di corruttibilità, molto elevato.
Un risultato tra 21 e 30 suggerisce un indice di machiavellismo, e quindi di corruttibilità, su cui devi riflettere.
Un risultato tra 31 e 50 suggerisce che sei nella media come machiavellismo e corruttibilità.
Un risultato tra 51 e 60 suggerisce che sei una persona abbastanza affidabile.
Un risultato tra 61 e 80 suggerisce che sei una persona molto affidabile.
Adolfo Santoro