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martedì 19 marzo 2024

RACCOLTE & PAESAGGI — il Blog di Marco Celati

Marco Celati

MARCO CELATI vive e lavora in Valdera. Ama scrivere e dipingere e si definisce così: “Non sono un poeta, ma solo uno che scrive poesie. Non sono nemmeno uno scrittore, ma solo uno che scrive”.

Fabrizia

di Marco Celati - martedì 15 settembre 2020 ore 18:12

È perché vedo muoversi il pioppo davanti casa e lo sento frusciare e mi piace, che resto sul terrazzo a metà del pomeriggio di settembre. Ho chiuso la pagina del libro, tolto gli occhiali e ascolto le cicale frinire e il traffico scorrere. Il lampione di là dalla strada s’incurva verso di me come fosse un incursore alieno che spia le nostre giornate. Ho chiuso gli occhi, così non mi vede, come facevo da piccolo. Ci sono giorni buoni e giorni meno buoni, il resto viene a caso. E poi c’è la vita e la vita va come va. Quando finisce, finisce ed è tutto.

Una di queste mattine con comuni amici di una stagione che possiamo definire gioventù, abbiamo parlato di Fabrizia. Ricordi, la Fabrizia, di Sant’Ermete, bella ragazza, mora, alta? Ricordavo sì, ma non ne avevo più saputo niente. Ed è impietosamente evidente che la vita è fatta di ricordi e di oblii, di affettuose memorie e dolorose dimenticanze. Un tagliarsi ponti alle spalle e venir meno di quella rete di complici conoscenze che ti informano del bene e del male delle persone amiche. Così sono andato a cercare notizie di lei. Come per un richiamo del destino. E non è semplice, perché non ho Facebook, non sono “social”, semmai “asocial” come sono sempre stato.

Alla fine qualcosa ho trovato: un annuncio del sindacato dei dipendenti comunali che la riguardava. Un messaggio di commiato e di cordoglio, quello che i giornalisti, cinici, chiamano “coccodrillo”. Fabrizia Del Lungo è morta quattro anni fa, il 18 maggio 2016, aveva 63 anni. I colleghi uniti la piangono. E nemmeno una foto che sorride, solo il Municipio, austero e imbandierato.

Fabrizia l’avevo vista un’ultima volta tanto tempo fa, mi disse che aveva subito una brutta operazione, poi non l’avevo più sentita. Solo ora ho capito che era un tumore. Perché sono un cretino, anche quello sono sempre stato. Non insensibile, ma abbastanza egoista e pauroso, cattivo, da tenermi lontano dal dolore degli altri.

Persone che abbiamo conosciuto, anche amato o alle quali abbiamo voluto bene, se ne vanno e noi nemmeno lo sappiamo, ce ne accorgiamo, ci facciamo caso. E magari proprio il giorno del nostro compleanno.

Ho una tristezza addosso, che non riesco neanche a scrivere un saluto decente, per ricordare la bella persona che eri e assicurarti che hai conosciuto persone che vivere sanno meglio di me e pure scrivere. In ritardo su tutto posso solo dirti un addio Fabrizia”, ovunque tu sia o sia andata a finire. Anche fosse il nulla assoluto, quello che ci attende e ci sommerge: il vuoto. Dal vuoto della mia memoria non ti ho riscattato in tempo per potertelo dire quando contava. Ammesso che contasse qualcosa per te. Forse sarebbe stato più per me. Per quest’ansia, questa boria, questa timorosa sicurezza di essere vivi. Scusami, se puoi.

Marco

Marco Celati

Pontedera, 14 Settembre 2020

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Fabrizia è esistita e se n’è andata davvero. E davvero era una bella persona e non perché lo dico io, che sono un cretino, perché lo era. Non si chiamava Del Lungo.

Marco Celati

Articoli dal Blog “Raccolte & Paesaggi” di Marco Celati